WWF: il dossier che immortala tutti i tagli all’ambiente del governo Berlusconi

Ministero-ambiente
Il ministero dell’Ambiente è in agonia, perché negli ultimi tre anni il bilancio ha subito un taglio del 60% e se nel 2009 il ministero poteva spendere 1,2 miliardi di euro, il prossimo anno avrà a disposizione appena 514 milioni.  
A denunciare lo scempio è ancora una volta il WWF, che ha presentato un nuovo dossier, argomentando il progressivo appiattimento delle politiche ambientali del quarto governo Berlusconi, che ha spedito il ministero dell’Ambiente all’ultimo porto della classifica per denaro percepito. Il segnale dell’interesse del governo per l‘ambiente che ci circonda.
La situazione economico-finanziaria del Ministero dell’Ambiente è unica e drammatica. – ha commentato commenta il Presidente del WWF, Stefano Leoni - .Le cose sono talmente gravi da mettere in discussione il ruolo stesso di questo dicastero, la possibilità materiale d’incidere nelle politiche, di contare nei contesti internazionale,  di guidare ed indirizzare le azioni settoriali d’interesse nazionale anche in ambiti delicati che riguardano la vita delle persone come quelli della difesa suolo e dell’assetto idrogeologico. Occorre al più presto equilibrare la ripartizione dei tagli su tutti i Ministeri in modo che la manovra sia più equa e non vessatoria rispetto al Ministero dell’Ambiente”.
Nel dossier presentato dall’associazione ambientalista si mette in evidenza anche il taglio alle risorse destinate alla prevenzione dei disastri idrogeologici, passate da 175 milioni di euro di quest’anno ai 32,7 del prossimo anno (E i finanziamenti promessi ieri dalla Prestigiacomo? nrd) Una mannaia, che peggiora la situazione italiana, esponendo il nostro Paese ad un dissesto idrogeologico sempre più accentuato.
Inoltre, resta da capire se verrà riconfermata la detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici e come il governo Berlusconi intende finanziare l’attuazione della Convenzione sui cambiamenti climatici.
Scritto da Redazione greenMe.it

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