Pompei, la stampa estera all’attacco: “Incuria e pressappochismo”

“L’archeologia cammini di pari passo con la conservazione”, dicono gli studiosi: “Pompei non è costruita per durare per sempre: senza una strategia, crollerà”.
Il caso di Pompei, com’era prevedibile, esce dai nostri confini nazionali per arrivare sui mezzi di informazione di tutto il mondo, tra polemiche, pompei Pompei, la stampa estera allattacco: Incuria e pressappochismopreoccupazione e una malcelata ironia nei confronti del pressapochismo politico e culturale del Belpaese. Il drammatico crollo della Casa dei Gladiatori avvenuto pochi giorni fa è l’oggetto di un lungo e approfondito articolo comparso oggi sul quotidiano britannico The Guardian, che affronta la questione cercando di fare luce sulle ragioni del disastro.
COSTERNAZIONE – Il Guardian registra la viva preoccupazione che emerge dalle parole del presidente Napolitano e dai giornali italiani, tra cui la Repubblica, così come l’indignazione di Walter Veltroni che ha accusato il governo nostrano di non essere interessato alla cultura, e la costernazione dell’Unesco, che ha annunciato l’invio di un team di esperti sul luogo che dovranno valutare l’entità dei danni e le strategie di recupero. Partendo dalle cause scatenanti, il giornale britannico elenca “una serie di combinazioni: le pesanti piogge cadute recentemente sull’area di Napoli, l’incompetenza dei manager preposti alla conservazione del sito” e la trascuratezza della nostra classe dirigente.“Anche se un restauro potrebbe rimettere in piedi la struttura collassata” scrive Esther Addley, autrice dell’articolo, “gli sfarzosi affreschi raffiguranti i gladiatori che hanno dato nome all’edificio potrebbero essere persi per sempre”. Una tragedia, quindi, il crollo della struttura, che secondo la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Pompei e il ministero della Cultura italiano potrebbe non essere l’ultima, se i livelli di conservazione dell’area archeologica rimarrano quelli attuali.

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