Sviluppo Economico: Scajola continua a fare il ministro


L’ex titolare del dicastero ritorna. Con un opuscolo distribuito ai parlamentari dice la sua su politica e relazioni industriali, piano del Mezzogiorno e otto punti del programma di Tremonti. Mentre slitta ancora la nomina del successore.

Ad inizio maggio Claudio Scajola era stato costretto a dimettersi dalla carica di berlusconi e scajola Sviluppo Economico: Scajola continua a fare il ministroministro dello Sviluppo Economico. Quel posto nell’esecutivo è rimasto vacante, da allora. Ma pare che il vecchio titolare continui in qualche modo ad esercitare le sue funzioni. Nei limiti consentitegli.
L’EX MINISTRO RITORNA – Abbandonato il dicastero per lo scandalo Anemone e l’affaire dell’appartamento con vista sul Colosseo pagata con i soldi della “cricca“, infatti, Scajola pare si sia “idealmente riappropriato del ruolo di ministro dello Sviluppo Economico condensando in un opuscolo di 8 pagine bilancio e prospettive per l’industria, dal nucleare agli incentivi“. A dare la notizia è il Sole 24 Ore, che rivela come Scajola nel documento sottolinei l’esistenza di “una chiara politica industriale” del governo, riconosca l’importanza di nuove relazioni industriali alla luce della vicenda Fiat, rilasci cifre per il piano del Mezzogiorno, sposi gli otto punti per il rilancio su cui Giulio Tremonti intende impostare il Piano nazionale di riforma da presentare all’UE.
OPUSCOLO DI SCAJOLA AI PARLAMENTARI – “L’ex ministro – fa sapere il Sole 24 Oreavrebbe dovuto illustrare il suo bignami dello sviluppo a Gubbio, alla scuola dif ormazione del PdL, poi ha preferito inviarlo a tutti i parlamentari nei giorni scorsi. Quasi a proseguire il dibattito che nelle ultime settimane è stato aperto dall’allarme del presidente della Repubblica sull’assenza, oltre che di un titolare dello Sviluppo Economico, di una vera politica industriale“. Berlusconi, intanto, pare glissare la vicenda Sviluppo Economico, nonostante qualche solenne annuncio di imminente nomina del sostituto di Scajola. Poi mai arrivata. Nell’ultimo Consiglio dei ministri il nodo non è stato affrontato. E chissà che il Cavaliere non pensi di riaffidare il dicastero proprio all’ex-titolare. In fondo l’idea di rinominare Scajola ministro non è nuova. Già qualche voce, ad inizio agosto, parlava di un berlusconi tentato dalla rinomina. “Da Genova a Roma aumentano le pressioni su Berlusconi perchè nella valutazione di chi deve prendere la guida dell’industria italiana, venga preferito l’ultimo inquilino di quel dicastero“, diceva qualcuno un mese e mezzo fa. Il “bignami sviluppo” di oggi è un segnale?

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