Nella scuola un enorme licenziamento di massa, fra i licenziati la cultura…….

di Roberto Orsatti
Si sta compiendo in questi giorni, all’apertura delle scuole, in un silenzio politico e quindi mediatico imbarazzante, uno dei più grandi licenziamenti di massa che la storia della Repubblica ricordi. All’inizio di questo anno scolastico decine di migliaia di lavoratori della scuola, dall’elementare alla media superiore, vengono mandati a casa; Insegnanti e personale ATA. E’ l’effetto della riforma Brunetta sui lavoratori pubblici (legge 133) e della riforma Gelmini. In nome di una ipotetica razionalizzazione delle spese, di una più efficace offerta formativa si taglia la cultura del nostro paese, si manda in crisi un sistema sociale che fa riferimento a decine di migliaia di insegnanti e lavoratori precari che da anni mandano avanti questa nostra malandata scuola. Una quantità disarmante di scuole hanno difficoltà ad aprire il portone perché manca chi lo fa, a fare un certificato o preparare un documento, perché manca chi lo fa, a coprire le classi con tutti gli insegnanti, perché non bastano. Oltre al dramma di migliaia di lavoratori e quindi di famiglie, a cui mancherà lo stipendio per tirare avanti, si aggiungerà il caos generale, il taglio dell’offerta formativa, la lievitazione numerica degli alunni nelle classi con conseguente confusione ed inevitabile minor possibilità di fare lezioni produttive. E i migranti? I bambini di chi da paesi lontani è venuto a lavorare qui, paga le tasse, vuole integrarsi? Non se ne parla neanche più, c’era la proposta di ghettizzarli, di schedarli, di isolarli, come è andata a finire? Neanche più se ne parla e quando cala il silenzio c’è da preoccuparsi. Si taglia la Musica, si taglia la Geografia, il Teatro, per chi aveva la possibilità di farlo, una chimera! Alle elementari l’inglese fatto da una insegnante specifica? Niente più, eliminato. Ricordate il premier in un suo qualche governo di alcuni anni fa come si vantava di aver portato l’inglese e l’informatica in tutte le scuole elementari? L’avete mai visto voi? Quasi sempre è rimasto sulla carta ed oggi neanche più su quella … La scuola tornerà ancora una volta e come un tempo, una scuola per pochi eletti, per i ricchi, per chi se la può permettere, per chi spesso magari non paga neanche le tasse ed ha contribuito, con la complicità di chi governa, a ridurre il nostro paese, un tempo culla della civiltà e della cultura, un paese incivile, ottuso, ignorante e sciavo del fatuo e del personalismo e del malaffare. Non è un caso che il ministero dell’istruzione pubblica abbia eliminato la parola pubblica dall’intestazione. Ora ancora e sempre ribadisco che il sapere, la cultura, la conoscenza, fanno sempre paura a chi detiene un potere becero ed autoritario, perché fanno ragionare, fanno aprire gli occhi e così facendo potrebbero rendere ancor più palese, anche ai più giovani, anche a chi ha la mente più aperta, quali e quante sono le storture che questo sistema ci sta imponendo.

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