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Un terremoto da leccarsi i baffi

Come tutti i giornali tristemente ricordano, oggi è passato un anno dal terremoto che ha colpito L’Aquila e che ha provocato 308 morti. Questo terribile evento che ha scosso la popolazione, ha mostrato luci ed ombre degli italiani. Alcuni italiani infatti si sono mobilitati fin dal primo momento, e continuano ancora oggi, per aiutare i terremotati. Molti italiani hanno anche rinunciato alle vacanze per fare volontariato nei tanti centri della protezione civile, della croce rossa e delle altre associazioni presenti nel territorio. Altri invece hanno contribuito facendo donazioni, che si stimano in circa 11 milioni di euro, una cifra davvero grande visti anche i tempi di crisi. Proprio questo notevole afflusso di soldi, ha fatto leccare i baffi alla parte peggiore della popolazione italiana.
Ad un anno dal terremoto stanno venendo fuori diversi scandali, come la telefonata tra Francesco Maria De Vito Piscicelli e Pierfrancesco Gagliardi che ridevano per il terremoto (in fondo all’articolo la telefonata con le voci originali), o come lo scandalo della Protezione Civile e non ultimo, in sordina, si incomincia a parlare della sorella di Gianni Letta, Maria Teresa Letta. A quest’ultima, il fratello (sottosegretario alla presidenza del Consiglio ed indagato per i reati di abuso d’ufficio, turbativa d’asta e truffa aggravata, ha consegnato), lo scorso novembre, ha consegnato l’ onoreficienza di Grande Ufficiale della Repubblica, per
“aver coordinato gli interventi nell’emergenza sisma dell’Aquila 2009 in perfetta sinergia con la Protezione Civile e Per aver potenziato i comitati provinciali e locali della Croce Rossa Abruzzo coordinandoli con grande soddisfazione di tutti”
Ma di tutti chi?

L’elenco dei soddisfatti incomincia nel 2007 quando un soddisfattissimo Sorride Ioffredi, Direttore Regionale del Comitato Abruzzo, dopo diverse intrusioni nel suo ufficio, varie sottrazioni di lettere e dopo aver denunciato varie irregolarità procedurali, le dice pubblicamente: “Ci lasci in pace!”. Con così tanta soddisfazione doveva per forza essere spostato in Puglia.
Altro personaggio dell’elenco dei soddisfatti è Maria Rita Salvetti che arriva come sostituto di Iofreddi nel Febbraio 2008. Già in una lettera del luglio dello stesso anno, la Salvetti aveva espresso dubbi sulle procedure di acquisizione di beni e materiali per le esigenze del comitato, in quanto aveva firmato diversi atti di acquisto non avendone l’autorità. Cerca inoltre di fare chiarezza sula presenza di un conto intestato al Comitato locale di Avezzano (in provincia de L’Aquila) nel quale sono presenti le firme della Letta, che essendo presidente regionale non può occuparsi di comitati locali, cioè, ancora una volta, controllato e controllore diventano la stessa persona. Come se non bastasse, alla Salvetti non è neanche permesso di gestire il patrimonio regionale, cioè il lavoro per cui viene pagata. Anche lei così tanto soddisfatta non può che essere trasferita a Trento.
Al suo posto arriva Claudio Iocchi, a cui basta una settimana di incarico (5-12 dicembre), per essere completamente soddisfatto e quindi per essere trasferito.
La lista continua con il caso forse più conosciuto, quello di Vincenzo Lo Zito, maresciallo con 25 anni di servizio all’attivo, assegnato nel 2007 al comitato regionale Abruzzo come funzionario amministrativo. La soddisfazione qui è proprio al culmine, tanto che Letta, l’ 8 gennaio 2008, scrive questo al colonnello Ridolfi:
“Prego di provvedere all’allontanamento immediato del Dipendente Militare che ha già tanto danneggiato il nostro Comitato regionale. Resto in attesa di comunicazioni urgenti al riguardo facendo presente che a una richiesta di mio intervento in favore di un Militare CRI da lei segnalatomi, la mia risposta è stata concreta e immediata!”
Una lettera simile la scrive anche Francesco Rocca, commissario nazionale e caro amico di Gianni Letta, indirizzata all’ Ispettore Nazionale del Corpo Militare:
“Il maresciallo Lo Zito da alcune settimane svolge una grave e costante opera di denigrazione del proprio datore di lavoro. Più specificamente lo stesso, travalicando il normale diritto di critica, ha rivolto gravissime accuse ai vertici locali e nazionali di CRI, postulando peraltro quali fatti accertati e penalmente rilevanti delle mere ipotesi di condotta amministrativamente illegittima a carica della Presidente Regionale (Maria Teresa Letta). Lo stesso, inoltre, ha insultato i vertici nazionali della Cri, i vertici regionali, i vertici del Corpo militare. Per tutti i motivi su esposti, si chiede con effetto immediato che il maresciallo Lo Zito venga richiamato in servizio presso l’ispettorato nazionale del corpo militare, in quanto con la presente deve ritenersi cessata ogni assegnazione a compiti civili”
Quasi una lettera d’amore! Tutto questo perché Lo Zito aveva presentato un esposto alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti di competenza per denunciare le irregolarità scoperte dalla Salvetti, da Iofreddi e dallo stesso Lo Zito ai danni del comitato Croce rossa Abruzzo. Poco più tardi si cercherà di spostare il maresciallo Lo Zito ad Assisi, nonostante il parere contrario della Salvetti che aveva richiesto esplicitamente la sua presenza per continuare ad indagare.
A seguito delle denuncie di Lo Zito il servizio ispettivo interno che fa capo direttamente alla Corte dei Conti, il 14 marzo 2008, ha svolto le sue indagini ed ha appurato che le denunce erano fondate e legittime. Dopo un pranzo a fine giornata con la “presidentissima” Letta, gli ispettori se ne sono andati a casa senza più ritornare, aspettando addirittura 2 mesi per redigere il verbale. Verbale che comunque dà ragione al maresciallo, sottolineando diverse irregolarità come l’impossibilità di visionare alcuni dati economici, la mancata istituzione di diversi registri obbligatori (per le ordinanze presidenziali, le determine regionali, le delibere del consiglio, il libro inventari e quello delle assemblee soci). Però, nonostante il verbale, non viene intrapresa alcuna azione.
Letta  palesemente in torto, cerca di difendersi:
“Ho avuto un’apposita delega nel 2007 dal Dottor Carlo Tixon. E comunque nessun provvedimento è mai stato preso contro la gestione del Comitato. A quest’ora, dopo tutte le denunce, una condanna sarebbe arrivata. Invece niente. Lo Zito mente, per questo ne ho chiesto l’allontanamento. Tra l’altro si faceva pagare 148 ore di straordinario al mese. E voi che continuate a dargli credito fate solo del male alla Croce Rossa”
Il maresciallo, per nulla intimorito, le risponde:
“Primo, le mie ore di straordinario erano 70 in 6 mesi, tutte richieste e contro-firmate dalla Letta. E nemmeno pagate, per la cronaca, ma compensate. Secondo: se esiste, la delega di Tixon è contro lo statuto. Terzo: mi stupisco anch’io , e moltissimo, che le denunce non abbiano portato a nulla. Ho attivato perfino la procura di Campobasso per verificare se L’Aquila e Avezzano avessero cominciato a indagare: mai avuto risposta. Ci ho rimesso in salute, la mia cardiopatia è peggiorata in questi anni, anche se mi ha salvato dal trasferimento coatto ad Assisi. Il colonnello Orchi, che s’era opposto sottolineando le mie condizioni e la legittimità dei miei comportamenti, è stato rimosso. Il sostituto, colonnello Lupini, ha nominato un nuovo collegio per reinterpretare il referto che mi riguarda, ma l’esito è rimasto identico. In compenso Lupini sta per designare la commissione che dovrà esaminare il procedimento disciplinare di Stato a mio carico: sono accusato addirittura di diserzione , per non aver obbedito al trasferimento. Cosa impossibile visto lo stop del collegio medico”
Durante l’emergenza terremoto, la Letta ha assunto il ruolo di commissario “ad acta”, cioè seconda solo al commissario nazionale Francesco Rocca. Ora gli italiani si chiedono come sono stati spesi i soldi destinati all’emergenza e perché personaggi come Maria Teresa Letta possano ancora svolgere la loro funzione senza problemi.
clicca per vedere il video della telefonata con le voci originali.

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