I compromessi di Vendola

I compromessi di Vendola
di Adele Dentice
La storia corre e nulla è uguale a se stesso soprattutto in politica dove i trasformismi coperti da alchimie retoriche fanno muovere le pedine a proprio piacimento per ricercare “opportunamente” strategie di fondo comuni. Esemplificativo il caso tutto pugliese di De Donatis dirigente della Regione Puglia con undici presidenti. Amico di famiglia dei Fitto e con la presidenza di Raffaele, capo di gabinetto. La giunta Vendola lo esiliò, ma la permanenza nell’UDC lo ha riabilitato, sino a concedergli un nuovo incarico cucito su misura, nell’ottica di una futura collaborazione segnale preciso di chi lavora già per limare le differenze in vista di una sinistra di governo. Emblematica è stata la ricerca spasmodica dell’alleanza con l’Udc di Casini, e persino con Adriana Poli Bortone, ex missina, ex ministra, ex sindaco di Lecce. La messinscena si ripete e i partiti in assenza di democrazia assomigliano sempre più a comitati d’affari che si legano e si sciolgono con estrema disinvoltura, sempre più lontani dalla loro funzione originaria che pretendeva fossero strumenti democratici per coinvolgere la base nei processi decisionali.
Allo stato attuale l’elettorato della cosi detta sinistra non sembra più essere in grado di leggere autonomamente i compromessi a cui Vendola sembra essere sempre più propenso. L’ennesimo guru della sinistra appare più che altro suggestionato e illanguidito dal linguaggio pre-moderno; i giovani poi illusi di essere forza attiva pensano di poter contrastare il mal governo, la corruzione, la mafia. Sicuramente accorreranno per la prima edizione del Forum internazionale “Otranto Legality Experience”, organizzato dal network ‘Flare’ per il quale  l’assessore Fratoianni ha chiesto un finanziamento di 70.000 euro, che verrà concesso all’associazione Libera e ad Agnoletto. Sarà quello il luogo gioioso della moltiplicazione dei forum, delle discussioni guidate con la presenza dei soliti volti locali, nazionali e internazionali e l’assoluta indifferenza della classe lavoratrice, dei numerosi disoccupati e del popolo pugliese. Non credo che ci saranno gli 800.000 abitanti della nostra regione che vivono in condizione di povertà materiale  estrema o quei tanti giovani esclusi dai circuiti lavorativi e i cui bollenti spiriti si sono raffreddati definitivamente. Saranno presenti, quelli si, i trecento e più movimenti che rivendicano il presunto nuovo, l’originalità quelli che veleggiano nell’area di Vendola o della triade Di Pietro, Grillo, Travaglio, tutti nuovi agglomerati eticamente e politicamente altri, ma tutti pronti a riprodurre i difetti della politica maggiore , con personalismi sfrenati, all’insegna del litigio, in attesa di appropriarsi di un comodo seggiolino. Il nuovo che si inventa il look della lontananza dai partiti rimpinzandolo di una retorica a seconda dell’utenza salvifica o di dissenso usando o criminalizzando i movimenti no global o no tav o quello di Genova. Si discuterà nei forum, e ampiamente, e tutti potranno avere il loro spazio e uscire dal loro anonimato, basterà condividere la cultura dominante e non creare “fastidio”, osando visioni e interpretazioni che scivolano fuori da quell’unico pensiero in un unico mondo possibile.

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