Ecologia Mentale

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L’ecologia è un tema che mi sta molto a cuore. Per questo mi fa male vederlo spesso trattato in maniera riduttiva e abusiva. La macchina propagandistica è attivissima anche in tema di ecologia e ambiente. Si investono miliardi per renderci difficile capire la verità degli eventi e diffondere un senso d’impotenza e di paura che spesso sfociano nella negazione del problema e nel disinteresse.
“Green” è solo la strategia di marketing del momento, inventata per vendere cose vecchie come se fossero nuove. Il consumo etico, gli imballaggi biodegradabili, le lampadine a risparmio energetico sono un modo facile e veloce per illuderci di avere la coscienza pulita. E’ l’illusione di nuova economia, un’economia più accettabile e contemporanea, a essere in vendita. Per il resto è “business as usual”. Con un po’ di makeup e una buona agenzia di PR, il nostro modello di produzione e consumo è più libero di prima di compiere i più gravi disastri ambientali e le peggiori nefandezze umane. Questo anche grazie ad un sistema giuridico e un sistema politico compiacenti, ma soprattutto grazie a un sistema culturale totalmente connivente. Agire solo sulla tutela dell’ambiente sperando di ottenere risultati duraturi è un’illusione. E’ il sistema di connivenze in sé che va ricucito, messo in discussione e modificato, non una sua parte. Se s’imbarca acqua, è utile darsi da fare per buttarla fuoribordo con un secchio, ma se non ci da anche da fare per riparare la falla, ci sono ben poche speranze di rimanere a galla.
Sono le fondamenta del sistema etico-culturale in cui siamo nati che dobbiamo avere il coraggio di mettere in discussione e riparare. Sono le nostre credenze di base, le nostre abitudini e le nostre consuetudini. E’ l’idea che abbiamo di noi stessi che dobbiamo ripensare. Cambiare, vuol dire mettere in discussione tutto il nostro essere. Il processo di trasformazione di mentalità inizia dal singolo e, come un virus, si diffonde poi all'intera popolazione. Solo se questo processo avrà luogo, un bel giorno, studiosi e amanti della natura, scopriranno che il loro scopo coincide esattamente con quello di studiosi e amanti della salute, della libertà, della giustizia e della bellezza. E se questo processo non avverrà, saranno una lunga serie di brutti giorni per tutti. L’unica possibilità che abbiamo per vivere in un posto ospitale è che le nostre idee, come una corrente elettrica, a un certo punto generino un’esigenza così urgente e diffusa da cambiare leggi e istituzioni. Fino a che non sapremo in grado d’immaginare una civiltà diversa, non cambierà mai niente, se non a livello superficiale.
Non facciamoci distrarre. Cerchiamo d’identificare e tenere presente la radice del problema, le relazioni di causalità, le priorità e le responsabilità. Partendo dalle nostre. Il primo passo da fare quindi, non è verso né contro qualcosa o qualcuno. E’ un passo indietro, per poter valutare il quadro d'insieme, e riconoscere la migliore direzione verso cui dirigere le nostre energie.

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