Nel 2009 l’ambiente ha fruttato 20,5 miliardi di euro alla mafia italiana


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Nel 2009 le attività della mafia nel settore ambientale hanno prodotto un “giro d’affari” da 20,5 miliardi di euro, secondo uno studio presentato venerdì 4 giugno a Roma da Legambiente, organizzazione italiana per la difesa dell’ambiente.
Tra le attività principali della mafia, che producono tutte dell’economia sommersa, figurano, tra le altre, la gestione dei rifiuti e un’infinità di infrazioni che generano, in particolare, inquinamenti costieri e marini, e la produzione di cemento di scarsa qualità.
Secondo Legambiente, la mafia ambientale è “la sola attività [economica] immune alla crisi, con bilanci sempre positivi. I rifiuti (inclusi quelli elettronici) e il cemento (impoverito) sono sempre in testa, ma l’attività della mafia si estende anche ai centri commerciali, al traffico di animali e all’agricoltura.”
57% DELLE INFRAZIONI INDIVIDUATE NELLE CINQUE REGIONI DEL SUD ITALIA

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, le infrazioni concernono l’abbandono in discariche non autorizzate o l’invio verso l’Africa o l’estremo Oriente di parti inutilizzabili di computer presentati come apparecchi in buono stato. Le infrazioni, in questo settore dei rifiuti, sono notevolmente aumentate (+33%) nel 2009. Anche le minacce alla fauna hanno registrato un aumento del 58%.
Il celebre giornalista e scrittore Roberto Saviano, autore del best-seller Gomorra, sulla Camorra, la mafia napoletana, nella prefazione al rapporto di Legambiente ha valutato che “il business dei rifiuti è diventato uno dei più proficui nel corso degli anni.” “Utilizzare il territorio italiano come una miniera in cui seppellire i rifiuti è più redditizio che coltivare quella stessa terra.”, aggiunge Roberto Saviano.
La Campania, che comprende Napoli, è la regione, dove si registra il più alto numero di infrazioni (17% del totale), seguita dal Lazio (12%), regione che comprende Roma, dalla Calabria (10%), dalla Puglia (9%) e infine dalla Sicilia (8,8%). Queste cinque regioni del sud Italia (su un totale di venti) accumulano da sole 57,5% delle infrazioni. Secondo il rapporto, realizzato a partire dai dati raccolti presso le forze dell’ordine, gli arresti sono aumentati del 43% nel 2009, così come le confische di beni (+11%) e le denunce (+33%).
UNA “HOLDING SOLIDA E POTENTE”

La mafia si conferma essere “una holding solida e potente” che “minaccia gravemente il futuro del paese, sottraendo risorse preziose all’economia legale”, commenta Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente. “Attraverso i loro affari nel settore ambientale, i gruppi criminali ottengono dei benefici annuali superiori a quelli della Fiat (…) o della Benetton”, afferma Roberto Saviano, che vive sotto protezione da quando la mafia lo ha minacciato [di morte, N.d.T.].

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