L’Italia ferma la nuova legge sull’alcol


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[Sydsvenskan]
Il parlamento è pronto a facilitare i ristoranti che servono sushi, crostacei, tapas e piatti vegetariani nel vendere vino e birra. Ma la votazione viene inaspettatamente fermata dall’Italia, secondo la quale la liberalizzazione deve andare oltre.
In marzo il ministro della Salute Maria Larsson (Cristiani Democratici) ha presentato la proposta del governo per la nuova legge sull’alcol. Ma prima che i membri del parlamento abbiano fatto in tempo a votare, è arrivato il governo italiano con una dichiarazione dettagliata.
La posizione dell’Italia ha provocato grande irritazione al consiglio di governo. La risposta italiana viene vista come una provocazione alla politica svedese sull’alcol.
Gli italiani sono tenaci oppositori delle leggi austere sull’alcol vigenti in Svezia, Finlandia e Norvegia e reagiscono in diversi punti. Tra le altre cose, l’Italia considera insensato che la Svezia abbia regole diverse per la vendita di birra leggera, media e forte. La birra media si vende nei normali supermercati mentre le birre più forti si possono vendere solo nei Systembolaget (negozi che detengono il monopolio nella vendita di alcolici, n.d.t.).
“All’Italia non piace la nostra politica sull’alcol. Perciò fa commenti anche su quello che non ha rilevanza per altri paesi dell’UE a parte la Svezia”, dice Ulrik Lindgren, esperto politico del ministero delle Politiche Sociali.
Le obiezioni italiane riguardano anche le regole rigide per la vendita di alcol nei ristoranti svedesi. Ma questo non influisce sulla stesura della proposta per la nuova legge sull’alcol che per ora si trova presso la Commissione Affari Sociali del parlamento.
Il parlamento avrebbe votato per questa legge più liberale sull’alcol in giugno, ma l’Italia, in accordo con le regole dell’UE, obbliga ad un “periodo di congelamento” di tre mesi.
Pertanto il pacchetto sull’alcol verrà trattato non prima dell’autunno, e quindi da un nuovo parlamento.
“Mi dispiace per questo rinvio. La proposta implica molti cambiamenti importanti” dice Maria Larsson.
La nuova legge sull’alcol sarebbe dovuta entrare in vigore il 1 agosto con l’approvazione di una gran quantità di ristoranti con una nuova e moderna cultura culinaria.
Oggi le pizzerie italiane e altri ristoranti che servono piatti caldi non hanno alcun problema a ottenere il permesso per servire vino, birra e alcolici. Ma i ristoranti che servono piatti freddi hanno avuto problemi a ottenere il permesso.
Secondo la proposta di legge del governo, si potrà bere vino anche col freddo sushi, tuttavia è ancora necessario avere una cucina collegata al locale che renda possibile “un’offerta differenziata di piatti”.
Nella nuova legge sull’alcol viene chiarita anche la cosiddetta regola dell’invito, che dà il permesso a un adulto di offrire a un giovane sotto ai diciotto anni vino, birra e alcolici. Secondo una nuova stesura verrebbe permesso di offire piccole dosi di alcol ai minorenni, “secondo determinate regole”. Il governo considera come situazioni tipiche una comunione o un brindisi a una coppia di sposi.

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