"Vittima di errori in ospedale" I periti medici sul caso Cucchi



La Fantascienza criminale per coprire i responsabili.

Stefano Cucchi sarebbe deceduto per la negligenza dei medici dell'ospedale Pertini che non lo avrebbero curato adeguatamente e non per le percosse subite dopo il suo arresto. È questa la conclusione della consulenza medico legale disposta dai pm Francesca Loi e Vicenzo Barba che indagano sull'agonia del geometra trentaduenne che dopo essere finito in manette, per pochi grammi di droga lo scorso 15 settembre, era stato ricoverato nel reparto penitenziario dell'ospedale romano dove poi è deceduto, dopo sette giorni, per disidratazione e denutrizione. Per i periti, dunque, le lesioni riscontrate sul corpo del giovane non avrebbero determinato la sua morte. E alla luce dei risultati della consulenza, la procura potrebbe rivedere la posizione dei tre agenti penitenziari indagati di omicidio preterintenzionale perché sospettati di aver pestato Cucchi nelle celle dei sotterranei di palazzo di Giustizia prima di essere processato. I pm potrebbero dunque contestare loro il reato, meno grave, di lesioni.

Le conclusioni della consulenza della procura sono destinate comunque a creare nuove polemiche. Già nelle scorse settimane, Ilaria Cucchi, la sorella della vittima, aveva denunciato i ritardi dei consulenti della procura: "Ora sicuramente qualcuno comincerà ad adombrare una caduta accidentale pur di proteggere gli uomini in divisa che hanno procurato a Stefano quelle lesioni".

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