Pesticidi = pubertà precoce e non solo, sempre più certa la relazione

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In Francia vi sono sempre più casi di pubertà precoce, lo comunica la dottoressa Patricia Bartaire, presidente dell’Associazione francese dei pediatri endocrinologi liberali.
La prima manifestazione della pubertà per le ragazze avviene all’incirca tra i 9 e i 12 anni con lo sviluppo del seno, mentre per i maschi tra gli 11 e i 13 anni con l’aumento del volume dei testicoli, mentre si parla di pubertà precoce quando nelle ragazze avviene prima degli 8 anni, mentre per i ragazzi prima dei 9 anni.
Le cause non sono acora state appurate completamente, ma rifacendoci ad uno studio di un gruppo di esperti convocato dalla Environmental Protection Agency e dalla American Academy of Sciences nel 2008, che ha analizzato i dati diponibili per gli Stati Uniti tra il 1940 e il 1994, ci possiamo fare una idea delle possibili cause.
Si sospetta che vi siano fattori ambientali che provochino l’insorgere della pubertà precoce, fattori che comprendono tutto ciò che assimiliamo, a partire dall’aria sempre più pregna di veleni, continuando con tutto quello che viene ingerito come cibo, sempre più simile a spazzatura, contenente, tanto per citarne un aspetto, una quantità sempre più elevata di zuccheri che, associato ad una carenza di movimento da parte dei bambini bene certamente non fa.
Un’altro aspetto che si ritiene l’influenzi l’insorgere della pubertà precoce, è rappresentato dagliinterferenti endocrini, in pratica, sostanze chimiche presenti ovunque, per esempio nei pesticidi, materie plastiche, computer, cosmetici e chi più ne ha più ne metta, come il famigerato bisfenolo A, continua la dottoressa Patricia Bartaire.
Gli interferenti endocrini sono i maggiori sospettati, avendo come casistica i bambini immigrati dall’Asia, dall’Africa e dall’America del Sud, spiega Jean-Pierre Bourguignon, professore presso l’Ospedale Universitario di Liegi e specialista della correlazione tra pubertà e sistema endocrino.
Egli, ha scoperto che in alcune zone dei continenti sopra citati, vi sono paludi che consentono il proliferare della malaria, quindi, l’uso conseguente del para-diclorodifeniltricloroetano o DDT, per combattere le zanzare, vettori della malattia, possiede proprietà estrogeniche favorendo l’insorgere della pubertà precoce.
Un altro riscontro viene da Charles Sultan, responsabile del servizio di endocrinologia pediatrica di Montpellier, il quale, ha tenuto sotto controllo 11 ragazze i cui genitori svolgevano una attività a contatto con gli interferenti endocrini. Ciò che è emerso non ha lasciato dubbi, visto che le loro attività estrogeniche erano da quattro a cinque volte maggiore rispetto alle loro coetanee “normali”.
Uno dei casi più eclatanti ha visto come protagonista una bambina di quattro mesi, figlia di agricoltori, che mostrava evidenti segni di una pubertà precoce, dove la causa, molto probabile, è da imputare all’uso dei pesticidi, visto che le analisi hanno confermato che erano presenti in tutta la famiglia.


Charles Sultan rimarca questo aspetto indicando che, numerosi studi condotti sugli animali, confermano i sospetti che, a questo punto, possiamo definire una triste conferma. Gli interferenti endocrini, continua Sultan, hanno un impatto negativo sull’obesità, il metabolismo, il sistema nervoso, l’identità sessuale e la comparsa dei tumori. Dobbiamo agire, ribadisce Sultan, altrimenti i danni saranno irreparabili.

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