Inps a rischio fallimento

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Inps a rischio fallimento. La grave situazioni di crisi economica che affligge il nostro Paese si esprime in diversi sintomi, tra questi il bilancio della previdenza. A lanciare l’allarme è una comunicazione diramata dell’Inps ai ministri tecnici non eletti Fornero e Grilli: : “La fusione degli enti previdenziali ha sballato i conti. Dal 2015 casse vuote. E gli assegni non arriverebbero più“. Si tratta di una situazione appurata dalla corte dei conti e dai magistrati contabili.
Il rischio fallimento deriverebbe dalla recente fusione di Inpdap e Enpals nell’Inps. Secondo il presidente dell’Inps, infatti, “la fusione di Inps, Inpdap e Enpals ha scaricato sull’ente pensionistico costi insostenibili e se non si interverrà rapidamente dal 2015, non si riusciranno a pagare più gli assegni pensionistici.
Quest’anno l’Istituto avrà un disavanzo di competenza di 10,7 miliardi; portando così in eredità i 23,7 miliardi il disavanzo patrimoniale complessivo (ex Inpdap). L’Inps deve sborsare quest’anno 265,8 miliardi in prestazioni previdenziali, l’incasso di nuovi contributi ipotizza un gettito di 213,7 miliardi, nella speranza che a Via XX Settembre riescano a compensare l’ammanco”.
I sindacati rincarano la dose, e il segretario della Cgil dai microfoni di Sky ha dichiarato: “C’è il rischio, che mezzo milione di italiani rimanga senza cassa integrazione, i numeri di oggi non sono necessariamente i numeri perché sta moltiplicandosi la domanda di cassa integrazione in deroga.
Purtroppo i primi mesi del 2013 hanno determinato un’ulteriore accelerazione della crisi e delle difficoltà. In qualche Regione siamo già arrivati all’esaurimento dei fondi e non è neanche detto che, in alcune regioni, si arrivi a giugno”.

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