ACCUSATI DI PIRATERIA

http://www.greenpeace.org/italy/it/libera-i-nostri-attivisti/

Invia un'email all'ambasciata russa in Italia e chiedi di liberare i nostri attivisti e di fermare le trivelle.

<iframe width="420" height="315" src="//www.youtube.com/embed/nfK6MSpX2SQ" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>
La mattina del 18 settembre due attivisti di Greenpeace vengono fermati mentre protestano contro le trivellazioni petrolifere sulla piattaforma Prirazlomnaya della compagnia Gazprom, la prima destinata ad estrarre petrolio dall'Artico.
Il giorno successivo la Guardia costiera russa abborda illegalmente la nave Arctic Sunrise di Greenpeace International, in acque internazionali, arrestando le altre 28 persone che si trovavano a bordo. Martedì 24 settembre, la nave arriva nel porto di Murmansk.
Giovedì 26/09 ha inizio il processo: immediata arriva la notizia della custodia cautelare di due mesi per 22 attivisti - tra cui l'italiano Cristian D'Alessandro, in attesa di ulteriori indagini. Per gli altri 8 il verdetto viene formalizzato nel corso del weekend.
Il 02 ottobre riceviamo terribili aggiornamenti: la giustizia russa ha formalmente contestato l'accusa di pirateria ai 28 attivisti di Greenpeace e ai 2 reporter freelance.
«L'accusa di pirateria è rivolta a uomini e donne il cui unico crimine è quello di avere una coscienza. Questo è assolutamente scandaloso e mina alla base i principi della protesta pacifica» afferma Kumi Naidoo, direttore di Greenpeace International.
Nel frattempo, il tribunale di Munsmark rigetta i ricorsi per la scarcerazione su cauzione di 2 attivisti e un fotografo freelance.
Chiediamo che l'equipaggio dell'Arctic Sunrise venga immediatamente libearato e che vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell'Artico. In pochi giorni abbiamo raccolto 1 milione e 200 mila adesioni al nostro appello. Firma anche tu!

Commenti