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Tredici navi in Laguna: protesta del comitato no grandi navi
Oggi Venezia sarà "violentata" dal passaggio di tredici grandi navi: attesa la protesta dei NoNav. Intanto, i numeri raccontano una realtà troppo spesso buia: chi guadagna con le crociere?
Tredici navi in Laguna: protesta del comitato no grandi navi
VENEZIA - Il giorno "storico", se così si vuol chiamarlo, è arrivato. E Venezia è pronta a rispondere a modo suo. E' pronta a schierarsi a difesa della sua città, dei suoi canali, della sua Piazza. Solo oggi in Laguna dovrebbero transitare sei navi di grandi stazza e altre sei più piccole, ma che fanno comunque paura: ore da record, insomma.
Continua, quindi, senza sosta il transito di navi da crociera e altri grandi navi nei canali veneziani. E dall'altro lato, non accenna a placarsi il vento della protesta che, anzi, soffia sempre più forte. Appuntamento questo pomeriggio alle Zattere, lungo il Canale della Giudecca che confluisce a San Marco, per la manifestazione annunciata da settimane dai comitati ambientalisti contro il passaggio dei bestioni del mare di fronte al centro storico più celebre e visitato del mondo. Una sorta di ripetizione della grande manifestazione dello scorso giugno. 
No Tav, No Global e semplici lagunari: tutti sotto la grande firma del Comitato No Grandi Navi, i "NoNav". Tutti insieme per chiedere l'applicazione del decreto Clini-Passera che prevede una capacità massima di quarantamila tonnellate di stazza complessive in laguna. Un decreto, al momento, troppo spesso ignorato. 
Accanto ai piccolo Davide che sfiderà i Golia del mare, idealmente, ci sarà anche Adriano Celentano. Il cantante italiano, sensibilissimo al tema, ieri ha comprato una pagina sul Corriere della Sera per rendere pubblico lo "scempio di Venezia: non sarà un bel giorno per il nostro Paese - scrive Celentano - anche se ci sarà il sole. Con l'ignobile sfilata delle tredici navi in laguna a Venezia, si celebra l'Eterno Funerale delle bellezze del mondo". 
Un'ignobile sfilata che, a questo punto è necessario chiederselo, a chi giova? I favorevoli al passaggio delle navi sostengono che crei un movimento di turisti, e quindi di soldi, necessario per sostenere l'economia locale. I dati, però, e di solito quelli non sbagliano mai, dicono il contrario. Le cifre fornite dagli albergatori, infatti, appaiano impietose e mettono in serio dubbio il ruolo di traino dell'economia cittadina. 
Secondo gli operatori turistici, infatti, i visitatori che arrivano dai colossi del mare, gli stessi che "violentano" Venezia, sono dei cattivi turisti. Tradotto: raramente dormono fuori dalla nave, si accontentano di visitare San Marco in una manciata di minuti e incidono molto poco sul bilancio dell'economia. Numeri alla mano: solo il 3,8% dell'occupazione alberghiera in città è legata alle crociere. Qualcuno che ci guadagna, però, c'è. 
E, se non si tratta di albergatori, ristoratori e commercianti, non può che trattarsi delle autorità portuali, da sempre favorevoli al passaggio delle grandi navi a Venezia. Quanto guadagnano? Difficile da sapersi. Quanto rischiano i cittadini? Fra inquinamento e pericolo incidenti, tanto. 
Le parole di Checco Baradel, comandante che dopo aver navigato tutta la vita, vive alla Giudecca, lasciano pochi dubbi: "Restano, sullo sfondo, quegli incubi sospesi. Il guasto, l'errore umano, l'incendio. E prima di fermarsi quei bestioni in manovra in uno spazio ristretto potrebbero travolgere la punta della dogana, San Giorgio, le due colonne di "San Marco in forma de leon" e di San Teodoro. Per carità, Dio sa quanto abbiamo bisogno del turismo. Ma val la pena di mettere a rischio Venezia?"


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