LA PAURA DI TORNARE A CASA

Ho letto l'intervista alla Deputata MORETTI del Pd in cui sostiene che 30 senatori del Movimento 5 Stelle siano pronti a sostenere un governo "Letta/bis". 
Premesso che i nostri senatori sono meno di 50 in tutto. Ciò significa che quasi i due terzi del gruppo parlamentare al Senato sarebbe - come lei dichiara - "in sofferenza, quindi pronto a passare al misto". 
Se fosse stato così, questi fantomatici 30, avevano la maggioranza anche per cambiare il nome al gruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, dettarne la linea politica, etc. Così non è stato.

LA VERITÀ è che il PD farà di tutto per non tornare a casa. La posta in gioco è troppo alta. Le loro correnti in vista del congresso stanno affilando le armi. Con un'intervista del genere cercano di spaccarci, è chiaro. Berlusconi compra direttamente gli avversari, il PD è solito usare metodi più subdoli. Gli riuscirà difficile in un momento in cui siamo veramente compatti.

LA PAURA DI TORNARE A CASA è una sindrome che affligge molti parlamentari in questo periodo. Penso a quei senatori del PDL che sono entrati in Senato grazie a premi di maggioranza regionali inaspettati, ma che stavano in lista solo come "riempi-lista" (non ci pensano proprio a mollare la sedia).
Penso a quelli del PD che saranno epurati nella prossima faida interna di congresso. E non saranno mai più messi in lista (molti bersaniani, etc).
Penso alla Lista Monti che dal 10% ora è al 4%. Un po' poco per affrontare nuove elezioni.

La paura di tornare a casa non ci appartiene. Altrimenti avremmo regalato i nostri voti a Bersani, alle prime sirene del suo "governo del cambiamento", poi rivelatosi un bluff (GUARDA VIDEO http://goo.gl/RX9B7v).
La paura di tornare a casa non ci appartiene perchè noi a casa troviamo gli attivisti con cui continuare questo percorso, non le Lobby che vi presentano il conto di quanti finanziamenti vi hanno erogato.

La MORETTI oggi ha lanciato l'amo per conto dell'establishment. Come c'hanno provato già in passato. Faranno di tutto per non tornare a casa, di tutto. Anche salvare BERLUSCONI.

Luigi Di Maio

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