Ad Ancona non si osservano più le leggi e i regolamenti

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Ancona - 
Giornata nera quella di ieri per la democrazia, visti i fatti succedutisi in Consiglio comunale e nelle aule di giustizia.
Si è cominciato con l'interrogazione della nostra Consigliera Diomedi sul bando di gara per i servizi ausiliari alle mense, dove è stato chiesto all'assessore di specificare se chi ha vinto la gara avesse i requisiti, perchè a noi, viste le carte, risulta di no. La risposta è stata che in base al Regolamento questi tipi di interrogazioni non possono essere svolte. FALSO! Il Regolamento riserva ai Consiglieri eletti dal popolo ampia facoltà di chiedere informazioni dettagliate su fatti specifici inerenti l'attività del Comune!
Poi si è passati alla trattazione degli argomenti previsti dall'ordine del giorno del Consiglio comunale. L'opposizione ha chiesto che si trattasse l'ordine del giorno inviato inizialmente, che comprendeva due punti (indirizzi di governo e acconto Tares), in quanto l'ordine del giorno aggiuntivo mandato in un secondo momento dal Presidente del Consiglio in palese violazione dell'art. 32 comma 2 del Regolamento, che prevede che per qualsiasi modifica di un ordine del giorno il Presidente debba prima sentire i Capigruppo consiliari, cosa che non aveva fatto.
Per dirimere la questione è stato chiesto un parere al Segretario Generale, la quale ha dichiarato che si poteva comunque procedere con l'ordine del giorno aggiuntivo, non rispettando l'art.32. Alcuni di noi che erano presenti nella passata consiliatura si ricordavano che un anno fa il Segretario Generale aveva dato parere scritto esattamente contrario, in un caso analogo. Abbiamo trovato il documento ed abbiamo quindi contestato il nuovo parere.
A quel punto, il Presidente ha convocato una Conferenza dei Capigruppo consiliari, alla quale ho partecipato come rappresentante del Gruppo M5S, per dirimere la questione. Il Sindaco e il Presidente del Consiglio hanno preso atto della violazione dell'art.32 del Regolamento,chiedendo quindi ai Capigruppo se erano disponibili, nell'interesse della città, a soprassedere e ritenere comunque valido l'ordine del giorno irregolare.
Dato che con l'ordine del giorno aggiuntivo si sarebbe trattata una sola delibera in più (il Regolamento Tares), votabile anche tra una settimana nella seduta di Bilancio, non abbiamo ravvisato queste urgenze "nell'interesse della città" tali da soprassedere ad una violazione del Regolamento e creare un pericoloso precedente. Quindi, alcuni di noi NON HANNO ACCONSENTITO.
Di conseguenza, il Presidente ha chiesto una pausa e si è riunito con il Sindaco ed altri rappresentanti di maggioranza. Alla ripresa dei lavori, il Presidente ha dichiarato che avrebbe proceduto con la trattazione degli argomenti presenti nell'ordine del giorno "aggiuntivo", quindi inviolazione dell'Art.32 comma 2, ma anche dell'Art. 3 comma 4 dove dice che "il Presidente esercita i poteri necessari per mantenere l'ordine e per assicurare l'osservanza della legge, dello Statuto e del presente regolamento".
Per evitare questo sopruso, noi Consiglieri M5S abbiamo depositato 41 emendamenti ostruzionistici per bloccare i lavori, assicurando alla maggioranza che li avremmo immediatamente ritirati qualora si fosse assicurato il regolare svolgimento della seduta, senza violare il Regolamento: la seduta si sarebbe conclusa in 5 minuti, con la votazione dell'acconto Tares, e il Regolamento sarebbe stato votato tra una settimana assieme al resto del Bilancio, senza alcun onere per la collettività.
La maggioranza non ha accettato e il Presidente ha incredibilmente violato nuovamente e gravemente il Regolamento, dandoci 15 minuti per presentare tutti i 41 emendamenti, anzichè 5 minuti ad emendamento previsti dal Regolamento, facendo quindi saltare il nostro tentativo ostruzionistico. Quando ho reclamato, invocando il rispetto del Regolamento mi è stata anche tolta la parola. UN COMPORTAMENTO INAUDITO!
Quando poi è intervenuta la Consigliera Lazzeri le è stata anche a lei tolta la parola richiamando una norma che non c'entrava nulla con il contesto.
Un'arroganza e un calpestamento di leggi e regolamenti mai viste nella storia del Consiglio comunale! Proprio dal Presidente che ha l'obbligo di tutelare la dignità dei Consiglieri e assicurare il rispetto del Regolamento.
Avrete senz'altro assistito in questi giorni all'ostruzionismo dei nostri Parlamentari M5S: bene, è come se a Roma avessero loro tolto la parola e impedito di esercitare il loro mandato! Schifani, Letta, Alfano, Calderoli e soci, si sono ben guardati dal compiere un atto così grave: ad Ancona invece è successo, perchè ad Ancona non c'è più la democrazia, ma esiste la tirannia, esattamente dopo 2.400 anni dalla sua fondazione avvenuta per mezzo dei siracusani, guarda caso ai tempi del tiranno Dionisio.
Ma questa strafottenza ed arroganza la pagheranno cara i cittadini di Ancona, perchè l'inosservanza della Legge prima o poi si paga e se a soccombere sarà il Comune, pagheranno i cittadini, che già in questo bilancio si preparano a rimborsare milioni di euro di spese legali.
E' proprio di ieri la notizia che il TAR ha dato ragione al concorrente per il posto di esperto alle politiche comunitarie (per reperire fondi europei), illegittimamente escluso dal concorso dal Comune di Ancona. Su questo argomento aveva trattato un'interrogazione un Consigliere di opposizione tempo fa, che aveva raccomandato al Sindaco di approfondire la questione prima di arrivare alla sentenza del TAR, perchè a suo avviso c'erano buone ragioni per ritirare l'esclusione. Il Sindaco non lo ha ascoltato ed il risultato si è visto ieri, con l'ordinanza del TAR avversa al Comune.
Come rispose il Sindaco alla nostra richiesta di verificare l'incompatibilità dell'Assessore Urbinati? "Per me va bene; se per voi no, rivolgetevi al TAR" (tanto se perde il Comune pagano i cittadini).
Tempi duri per Ancona, ma noi saremo lì ad onorare i 7.000 voti che ci avete dato!

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