Le mille ILVA della Campania

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- di Fabio Alemagna -
Immaginate di svegliarvi, spalancare la finestra della vostra stanza e respirare a pieni polmoni la brezza mattutina.
Immaginate quindi di ritrovarvi per questo la gola in fiamme, gli occhi lacrimanti e la sensazione di star vivendo gli ultimi attimi della vostra vita.
Avete appena immaginato una piccola parte della giornata di chi è nato e cresciuto nellaTerra Dei Fuochi, territorio a cavallo tra le province di Napoli e Caserta, includendo questi due capoluoghi. Ogni giorno, a tutte le ore, che ci sia il Sole in cielo o sia notte fonda, all'orizzonte si stagliano i fumi neri e densi di decine e decine di roghi di rifiuti tossico-nocivi, per lo più scarti di lavorazione industriale messi a bruciare su un letto di copertoni esausti, stracci intrisi di carburante, od altro materiale combustibile.
I risultati di questa pervasiva opera di distruzione portata meticolosamente avanti da almeno 20 anni, senza soluzione di continuità, sono sotto gli occhi di tutti: falde acquifere inquinate, malattie respiratorie, coltivazioni compromesse ed incidenza tumorale tra le più alte in Italia nonostante l'esiguo numero di industrie pesanti. E' una vera e propria ecatombe, un eccidio di massa portato avanti con il silente assenso delle istituzioni presso le quali da anni i cittadini sporgono formale denuncia - tutto documentato sul sito della Terra Dei Fuochi: www.laterradeifuochi.it.
Ora immaginate che un battaglione dell'esercito sia a guardia di una discarica di eco(?)balle. Immaginate che questa discarica prenda fuoco una volta. Poi anche una seconda.
In realtà c'è poco da immaginare, potete vederlo con i vostri stessi occhi, in questo video girato da Bartolomeo Pepe e Salvatore Laudando.
Benvenuti in Campania.

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