Un albero neonato per ogni nuovo nato


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In un eccesso di buonismo ci era venuta la strana idea di ripescare dall'oblio della legislatura italiana la famosa legge Rutelli del 1992 (D.L. 113 del 29/01/1992), una proposta dell'allora esponente dei Verdi che obbliga i comuni italiani a piantare un albero per ogni nuovo nato (ogni nuova iscrizione di neonati all'anagrafe) nel territorio comunale. Tale legge è stata resa poi più cogente dal Senato nel 2011 rendendo i tempi di piantumazione piú vicini alla data di nascita.
La nostra interrogazione chiedeva se era stata applicata questa legge a Empoli, quanti alberi sono stati piantati e il numero dei nuovi nati dalla sua entrata in vigore, nel 1992.
La risposta dell'assessore Balducci, abbastanza completa anche se i tempi dalla presentazione sono stati stretti ci dice che i nati a Empoli sono stati 8217, ci ha fornito qualche dato sugli alberi piantati negli ultimi 3 anni ma che questi non sono quelli previsti dalla legge. Perchè? La legge prevede che gli alberi a disposizione dei comuni provengano dalla regione in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, il quale fornisce gratuitamente piccole piante già pronte per la collocazione ma davvero neonate come i bimbi che ne sono "donatori". Questo comporta che abbiano un difficile attecchimento e di conseguenza una breve vita, rendendo di fatto inutile e poco applicata la legge. È un vero peccato.
L'assessore ha tenuto poi a precisare la gran quantità di verde pubblico empolese e tutte le varie iniziative del Comune a favore dei nuovi nati, sottintendendo che l'applicazione o no di questa legge nulla sposta sull'attività del Comune. Non ne avevamo dubbi.
Avevamo intuito che forse le problematiche tecniche legate alle leggi della natura ne rendessero difficile la sua applicazione, possiamo soltanto suggerire che lo spirito ideologico e rappresentativo del gesto di piantare un albero per ogni nato potrebbe - aggirando le difficoltà vivaistiche - essere mutuato in un altra azione legata alle nuove nascite: l'adozione di un albero già esistente, di un cane o un gatto ricoverato nelle strutture comunali o qualsiasi altra azione che dia al nuovo nato il senso di appartenenza alla comunità empolese e perchè no, umana.

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