E ORA... REFERENDUM PROPOSITIVO

http://www.cadoinpiedi.it/2012/05/25/e_ora_referendum_propositivo.html

di Paolo De Gregorio 
E' ora di trasformare le prossime elezioni politiche in un pronunciamento popolare su pochi punti che i partiti attualmente al potere non hanno la minima intenzione di toccare

user-picVisto che al "popolo sovrano" non è concesso lo strumento democratico del Referendum propositivo, è ora di trasformare le prossime elezioni politiche in un pronunciamento popolare su pochi punti che i partiti attualmente al potere non hanno la minima intenzione di toccare. 

Non si parte da zero, ma da quel 57% di italiani che l'anno scorso hanno votato contro il nucleare, l'acqua privata, l'impunità per Berlusconi, determinando di fatto il declino del sultano (dopo 20 anni che nei vari Referendum proposti non si era mai raggiunto il "quorum"). 
E dal Movimento 5 stelle che fa saltare equilibri ventennali ed è vincente sul terreno di conquistare una democrazia diretta, partecipata, trasparente, senza privilegi di casta, senza ladri e condannati in Parlamento, senza professionisti a vita della politica che hanno creato cricche inamovibili e intelligenza con le varie mafie, Vaticano, massonerie, servizi deviati.

La maggioranza assoluta della nostra classe dirigente è in servizio permanente effettivo da decine di anni, non ha la minima intenzione di sloggiare e tanto meno rinunciare a stipendi sontuosi, vitalizi indecenti (se paragonati alle pensioni di chi ha faticato tutta la vita in fabbrica). Non vogliono rinunciare al finanziamento pubblico ai partiti, non vogliono rinunciare alla lottizzazione della RAI (trasformata da "servizio pubblico" in servizio ai partiti).

Vorrei che nelle prossime elezioni politiche vi fosse una organizzazione o un movimento che si rivolgesse a quel 57% di italiani vittoriosi negli ultimi Referendum chiedendo loro la maggioranza assoluta dei voti per poter promulgare le seguenti leggi:

-ineleggibilità per chi ha ricoperto la carica di deputato o senatore per più di due legislature (retroattiva)
-il Parlamento non è l'Inps e non eroga vitalizi. Ogni deputato o senatore in carica ha diritto, per il periodo passato in Parlamento, a vedersi riconoscere i versamenti pensionistici normalmente versati per la propria attività.
-è abolito il finanziamento pubblico ai partiti e ai giornali. Il Movimento 5 stelle ha dimostrato che si può fare politica senza soldi, basandosi su autofinanziamento e militanza volontaria
-il direttore generale della RAI, con tutti i poteri, deve essere eletto (dai cittadini che pagano il canone), attraverso regolari elezioni da abbinare a politiche o amministrative, scelto tra personalità indipendenti da partiti, religioni, gruppi economici o finanziari -una nuova legge elettorale, con primarie e preferenze, proporzionale a doppio turno (sul modello di quella per le elezioni dei sindaci, con ballottaggio) dove si taglino i costi della politica vietando manifesti, spot TV o sui giornali, autorizzando solo il porta a porta, con diffusione scritta del proprio programma politico e comizi in spazi messi gratuitamente a disposizione dai Comuni.

L'attuale sistema partitocratrico può essere affondato solo con questo mezzo: trasformare le prossime elezioni politiche in un Referendum propositivo di queste leggi e, una volta in vigore, si dovrebbe tornare a nuove consultazioni con le nuove regole. Sono tutte regole di ordinaria democrazia, ma sono viste come la peste bubbonica da una autentica antipolitica, chiusa nelle cricche e nel Palazzo, gonfia di soldi e privilegi, fattasi CASTA e oligarchia, imbullonata alle poltrone.

Bisogna volare alto! Anche con un Movimento 5 stelle al 20% non si riuscirebbe a cambiare nulla, occorre la maggioranza.
Bisogna affidarsi al buon senso degli italiani di cui solo il 4% ha stima degli attuali partiti e dare fiducia al restante 96% che desidera che le cose cambino veramente. 

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