CHE IL RIFIUTO RAPPRESENTI UNA RISORSA - NO INCENERITORE ALBANO

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Albano Laziale - 


INVITIAMO TUTTA LA CITTADINANZA NON SOLO DEI CASTELLI ROMANI A PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE DI SABATO 14 APRILE ORE 15:30 IN PIAZZA MAZZINI AD ALBANO LAZIALE PER RIBADIRE UN FORTE NO ALL'INCENERITORE DI ALBANO


Che il rifiuto rappresenti una risorsa e non un elemento da incenerire e/o ricoprire con uno strato di terra non sembra essere ancora un concetto chiaro a tutti, soprattutto alla politica, vecchia nei corpi e nelle menti. Dichiarazioni recenti provenienti dalle valli e dai monti dei Castelli Romani evidenziano questo stato. Dato ormai ovvio che la raccolta differenziata rappresenti l'unico metodo per uscire dal disastro ambientale provocato dal sistema sin qui utilizzato nella gestione dell'indifferenziato, diventa doveroso spendere due parole sulla giusta impostazione di un sistema che dia risultati virtuosi al e per il territorio. Non meno di un anno fa proponemmo per tutti i Castelli Romani una gestione territoriale condivisa della raccolta differenziata, in cui tutti i comuni, gli stessi 11 del Bacino Orientale di Roma che nel 2007 furono favorevoli alla localizzazione marrazziana dell'inceneritore ad Albano Laziale, si configurassero come unico ente gestore della sola ed esclusiva raccolta del differenziato.
Il MoVimento 5 Stelle di Albano e Genzano propose questo sistema avvalendosi dell'aiuto di tecnici del Consorzio dei Navigli (Mi), che stesero uno studio di fattibilità esposto durante tre incontri, tra marzo e luglio 2011. Il sistema consortile in uso vicino a Milano, ma anche in altre realtà come Toscana (Capannori) e Sardegna, garantirebbe infatti il raggiungimento immediato della massa critica indispensabile per mandare a regime da subito economicamente e sistematicamente, il riciclo ed il riuso dei materiali. Come? Appunto, con la nascita di impianti in grado di gestire il differenziato e l'organico, ovvero quelle materie prime seconde utili all'indotto industriale-manifatturiero. Impianti non dannosi, con trattamento a freddo, e con costi di realizzazione e di gestione inferiori dell'80/90% rispetto agli inceneritori. Purtroppo ad oggi nulla si è mosso. Da una parte Ariccia, all'epoca l'unica interessata al progetto forse perché consapevole dei costi di una raccolta porta a porta non condivisa con più comuni, sembrava avesse trovato accordi con Ciampino e Ardea, proponendo anche un impianto per il compostaggio. Dall'altra invece Albano, silente tutt'ora, era ed è intenzionata a proseguire con l'attuale società che gestisce i servizi di raccolta dei rifiuti, ovvero Volsca, società partecipata anche dal comune di Velletri, ed in parti più piccole da Anzio e Lariano. Risposte dalle altre realtà ancora non sono pervenute e questo la dice lunga sulla tutela dell'ambiente che queste amministrazioni sbandierano durante le campagne elettorali in materia di salvaguardia del territorio e che poi invece per nulla attuano.
Se non si arriva ad una gestione intercomunale dei servizi di raccolta porta a porta in cui autorità e responsabilità appartengano ad un unico ente, il quale si occupi della sola raccolta, discariche ed inceneritori non cesseranno mai d'esistere.
L'abbattimento dei costi e, quindi, la vera applicazione delle TIA nascono se si percorre solo ed esclusivamente questa strada, altrimenti (vedi Ariccia) la necessità di "virtuosismi" gestionali per incentivare la raccolta facendo guadagnare la società sopra una certa percentuale di raccolta, è lodevole in prima istanza per un cambio di rotta sulla gestione dei rifiuti, ma inconcludente poi nel risparmio da parte dei cittadini a partire dal 4° anno di raccolta. La carenza di massa critica forse, l'amministrazione ariccina l'aveva prevista: da lì la necessità di allargare il bacino di raccolta passando a quel sistema unico di cui si andava parlando 10 mesi fa.
Ad oggi all'indifferenza si aggiunge anche la beffa. E' inammissibile che alla luce di quanto già detto ci sia la volontà di incorporare a società già esistenti anche la gestione del trattamento del differenziato. E veniamo a Volsca. Secondo quanto dichiarato lo scorso 17 marzo, durante la conferenza organizzata ad Albano dall'associazione Salviamo i Castelli Romani, dal Consigliere con delega ai rifiuti Luca Andreassi, sembrerebbe che un nascente impianto di compostaggio con futura centrale a BIOGAS (neanche fossimo l'ultimo contesto abitativo sulle Ande in deficit d'energia) e l'ingresso di privati con un 40% massimo in Volsca per la realizzazione dell'impianto possa essere una valida alternativa. Purtroppo non è così semplice: la collusione è un'arma costantemente puntata su questo paese. Raccolta e gestione del trattamento del differenziato vanno separate, come anche la gestione dei costi e delle spese onde evitare conflitti d'interesse che pregiudichino l'efficienza della raccolta porta a porta, primo passo dell'alternativa a discariche e inceneritori. Inoltre tra i nomi fatti, in quanto tra i pochi ad avere le caratteristiche per partecipare alla futura gara d'assegnazione, spiccano Ama e Acea: nomi che ci spaventano un pochino, considerando la loro compartecipazione in società che gestiscono discariche e/o inceneritori (vedi Colari), quindi impianto di Malagrotta e purtroppo, data la recente notizia del Consiglio di Stato, anche il gassificatore di Roncigliano.
Gestione della raccolta da un lato, con il consorzio dei comuni dei Castelli Romani, trattamento delle materie prime seconde dall'altro, senza ricorrere a prese in giro con ulteriore spreco di soldi pubblici e depauperamento del territorio, confermiamo il nostro diniego sostenuto da tutti quei cittadini che credono in una vera alternativa all'attuale gestione di chiusura del ciclo dei rifiuti.
La nostra proposta vedrebbe coinvolti tutti i Castelli Romani. In un primo step 170 000 persone circa, darebbero luogo a quei quantitativi di differenziato tali da rispondere alla domanda di chi, in maniera ecosostenibile e virtuosa, voglia realizzare un centro di riciclo del differenziato ed un centro di "solo" compostaggio.

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