DALLA MACCHINA DEL FANGO NON NASCE NIENTE, DAGLI ERRORI NASCONO I FIORI

giornali-galleggiano.jpgUna risoluzione da noi depositata qualche giorno fa, volta unicamente a tutelare i lavoratori della redazione di Bologna dell'Unità, giornalisti e non, che come tanti di diverse aziende si erano rivolti a noi preoccupati del loro futuro e a cui abbiamo dato regolarmente ascolto, come nel caso della Rai regionale, di Etv, della Ferrari, della Maserati, di Hera e tanti altri, ha suscitato molte reazioni negative, in tanti casi diffamatorie, scomposte e sopra le righe. Ne è nata una campagna disinformativa cieca, che ha voluto addirittura attribuirmi la folle volontà di concedere finanziamenti pubblici a un qualunque organo di stampa.
Ma sono state fatte anche critiche costruttive e equilibrate, che hanno rilevato come determinate espressioni potevano essere facilmente strumentalizzate dai nostri detrattori, sempre in agguato. Evidentemente, dovendo per forza creare un documento che potesse essere votato dalla maggioranza che governa questa Regione, per ottenere lo scopo insito nella stessa, ho costruito assieme ai nostri collaboratori, un paio di frasi che secondo la rete e i cittadini non solo non lasciavano capire il vero spirito, ma addirittura si prestavano a troppe interpretazioni.
Gli eletti del Movimento 5 Stelle sono dipendenti dei cittadini che li hanno votati e quindi la prima cosa da fare è rivedere i contenuti delle proprie azioni politiche, qualora non vengano condivisi e/o sostenuti, ma anche magari non capiti. Pertanto ho ritenuto in coscienza di ritirare la risoluzione.
Tuttavia dai diversi contributi ricevuti in questi giorni mi è stato possibile costruire un nuovo documento di respiro molto più vasto, in grado di coniugare diversi aspetti del nostro programma politico. Un documento animato non solo dalla preoccupazione per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie, ma più in generale dalla necessità di ripensare profondamente il sistema dell'informazione a carattere locale e regionale.
Un esperimento forse unico, in cui i Cittadini scrivono un atto politico e il consigliere è alla fine quasi un semplice collettore e finale firmatario. Qualcosa che magari non sarà mai fattibile realmente e quotidianamente, ma certo un esempio cui aspirare, trattandosi di reale democrazia partecipata.
Il documento in questione è qui in allegato e sarà depositato il 9 gennaio alla riapertura degli uffici.
Un grazie a tutti e un magnifico 2012.
ANDREA DEFRANCESCHI

Commenti