Lo spread, il differenziale tra i nostri titoli e quelli tedeschi, ha raggiunto il 4,34%, il massimo di sempre. Significa che i i Btp valgono sempre meno e che, per venderli, bisogna aumentare gli interessi, arrivati al 6,2%. Il punto di non ritorno, in cui i titoli rimarranno invenduti, qualunque sia l'interesse riconosciuto, è vicino. Siamo come la Grecia due anni fa senza però un governo, un'opposizione e con la latitanza delle Istituzioni. Non ci vuole un veggente, l'oracolo di Delfi o Nostradamus, per sapere che fine ci aspetta. E' sufficiente mago Zurlì, con tutto il rispetto nei confronti di Cino Tortorella. L'unica risposta che le oligarchie al potere sanno dare è il taglio della spesa sociale, dei diritti acquisiti dai lavoratori, dalla pensione post mortem. I loro privilegi, le spese inutili legate agli interessi delle cooperative rosse e bianche e della Confindustria, sono intoccabili. Il finanziamento ai partiti di un miliardo di euro, bocciato da un referendum, l'acquisto di 131 caccia bombardieri dagli Usa per 15 miliardi, la Tav in Val di Susa per 22, la Gronda a Genova per 6/7, la cancellazione delle Province per 3/4 miliardi di risparmio annuo, l'annullamento dell'Expo per 3/4 miliardi. 1+15 +22 + 6 +3 + 3 sono (per difetto) 50 miliardi che si possono recuperare. Ed è solo una piccola parte dei tagli a costo zero per i cittadini. Si invocano di continuo i sacrifici, ma con quale autorità un parlamento anticostituzionale, non eletto da nessuno, ma nominato da alcuni segretari di partito, può chiederli? Come si può definire chi taglia le pensioni dei poveri cristi e incassa il vitalizio parlamentare? Chi ignora un referendum contro i finanziamenti pubblici ai partiti? Chi si scaglia contro le province e ha centinaia di consiglieri provinciali? Con questi moriremo tutti, noi prima di loro.
Lo spread, il differenziale tra i nostri titoli e quelli tedeschi, ha raggiunto il 4,34%, il massimo di sempre. Significa che i i Btp valgono sempre meno e che, per venderli, bisogna aumentare gli interessi, arrivati al 6,2%. Il punto di non ritorno, in cui i titoli rimarranno invenduti, qualunque sia l'interesse riconosciuto, è vicino. Siamo come la Grecia due anni fa senza però un governo, un'opposizione e con la latitanza delle Istituzioni. Non ci vuole un veggente, l'oracolo di Delfi o Nostradamus, per sapere che fine ci aspetta. E' sufficiente mago Zurlì, con tutto il rispetto nei confronti di Cino Tortorella. L'unica risposta che le oligarchie al potere sanno dare è il taglio della spesa sociale, dei diritti acquisiti dai lavoratori, dalla pensione post mortem. I loro privilegi, le spese inutili legate agli interessi delle cooperative rosse e bianche e della Confindustria, sono intoccabili. Il finanziamento ai partiti di un miliardo di euro, bocciato da un referendum, l'acquisto di 131 caccia bombardieri dagli Usa per 15 miliardi, la Tav in Val di Susa per 22, la Gronda a Genova per 6/7, la cancellazione delle Province per 3/4 miliardi di risparmio annuo, l'annullamento dell'Expo per 3/4 miliardi. 1+15 +22 + 6 +3 + 3 sono (per difetto) 50 miliardi che si possono recuperare. Ed è solo una piccola parte dei tagli a costo zero per i cittadini. Si invocano di continuo i sacrifici, ma con quale autorità un parlamento anticostituzionale, non eletto da nessuno, ma nominato da alcuni segretari di partito, può chiederli? Come si può definire chi taglia le pensioni dei poveri cristi e incassa il vitalizio parlamentare? Chi ignora un referendum contro i finanziamenti pubblici ai partiti? Chi si scaglia contro le province e ha centinaia di consiglieri provinciali? Con questi moriremo tutti, noi prima di loro.
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