Lunedì a Torino, in piazza Castello, si è tenuto un presidio di solidarietà per le due attiviste arrestate
Così 'Nina' e Marianna Valenti - 20 anni, studentessa di Torino - da venerdì sono in carcere senza la possibilità di poter vedere amici o parenti, senza la possibilità di avere un cambio di vestiario. Le uniche persone che le due donne hanno potuto incontrare sono state gli avvocati e la consigliera regionale della Federazione della Sinistra, Eleonora Artesio, che è andata a far loro visita in carcere lunedì scorso.
"Dopo che da mesi e mesi la procura torinese si è accanita contro il Movimento NO TAV con perquisizioni, arresti, fogli di Via, denunce e avvisi di garanzia; dopo le menzogne e le ricostruzioni addomesticate dei media; dopo le dichiarazioni 'di guerra' dei politici e del ministro Maroni; ecco che, con un giorno di anticipo rispetto al previsto, oggi il Tribunale di Torino, con una decisione di chiaro stampo politico, ha convalidato l’arresto per Nina e Marianna, pur essendo incensurate" scrivono in una nota i cittadini del movimento No Tav che chiedono la repentina e immediata scarcerazione delle due donne, alla quale non sono stati nemmeno concessi gli arresti domiciliari. Lunedì a Torino, in piazza Castello, si è tenuto un presidio di solidarietà per le due attiviste che pacificamente stavano dimostrando la loro volontà a difendere la Valle da quello che è ormai definibile senza perifrasi come un grande affare speculativo ai danni della popolazione locale.
"Quello che è successo tra il 9 e il 10 settembre è l'ennesimo attacco non cercato ma subìto dai manifestanti in prossimità delle reti di filo spinato adiacenti al cantiere che non c'è" ha spiegato in un'intervista Simonetta Zandiri del movimento: "Nina aveva in borsa garze e cerotti per curare i feriti dalla polizia, non avrebbe mai pensato di essere arrestata".
Quella di Nina e Marianna, continua Zandiri, non deve passare come una condanna esemplare ma per quello che è realmente, una storia di resistenza, "la storia di due donne libere che hanno scelto di rischiare tutto per difendere i diritti che in questa parte d'Italia, come altrove, vengono calpestati da 22 anni attraverso grandi truffe che ci fanno passare come progresso e invece ci fanno tornare indietro".
Non è difficile comprendere come anche l'arresto di Elena e Marianna sia una mossa di natura politica e non giudiziaria. Ci uniamo al desiderio dei valsusini che le due donne siano rilasciate quanto prima.
Qui sotto, il video delle dichiarazioni di Simonetta Zandiri del movimento No Tav
C.B.
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