Intercettazioni, gli "anti-bavaglio" tornano in piazza. Il segretario Fnsi: "Si colpisce un diritto dei cittadini"

Siddi attacca il premier e afferma che la pubblicazioni di atti giudiziari distribuiti dalle parti in causa "è un dovere dei giornalisti, altrimenti farebbero un altro mestiere"

Manifestazione degli 'anti-bavaglio' (Ap / Lapresse) Roma, 27 settembre 2011 - Giovedi’ 29 settembre, dalle 15 alle 18, mobilitazione a piazza del Pantheon a Roma del “Comitato per la liberta’ e il diritto all’informazione, alla cultura e allo spettacolo” per dire di nuovo ‘no’ al “reiterato tentativo del governo di imbavagliare l’informazione con una legge sulle intercettazioni”.



Saremo di nuovo in piazza - sostengono gli organizzatori - “assieme alla società civile, a decine e decine di associazioni, movimenti e sindacati a fronteggiare questo ennesimo ricatto alla democrazia. Riempiremo dapprima piazza del Pantheon e poi tante altre piazze fino a sconfiggere ancora una volta questo disegno contro il diritto dell’opinione pubblica ad essere correttamente informata. Infatti, puntualmente collegata ad un nuovo scandalo che investe la vita pubblica torna in primo piano la presunta necessita’ di una stretta sull’informazione”.

“L’Italia dei referendum - concludono gli organizzatori - che ha votato in modo inequivocabile sul legittimo impedimento, l’Italia che si e’ mobilitata per la difesa dei diritti civili e per la difesa della Costituzione, l’Italia che ha riempito con milioni di donne le piazze, ha le idee chiare anche su questa nuova legge ‘ad personam’”.

LA FEDERAZIONE DELLA STAMPA - "Prima di mobilitarci in piazza faremo di tutto per bloccare la legge-bavaglio". Franco Siddi, segretario Fnsi, intervistato da 'Liberta' e Giustizia' affronta il tema delle intercettazioni e afferma che "In un paese normale, discutere di questo progetto non sarebbe affatto urgente", dice Siddi, che attacca il premier e afferma che la pubblicazioni di atti giudiziari distribuiti dalle parti in causa "e' un dovere primario dei giornalisti, altrimenti farebbero un altro mestiere".

"Voglio essere chiaro - prosegue Siddi - i giornali non devono essere una buca delle lettere. E certo puo' accadere che un giornalista compia degli errori e cada nella violazione della privacy", ma "chiunque ravvisa un danno puo' ricorrere agli organi competenti che vigilano sui codici deontologici e puo' chiedere una valutazione immediata in quella sede (Ordine dei giornalisti e Garante della privacy)".

Siddi ricorda che "i giornalisti quattro anni fa scioperarono (29 giugno 2007), proprio contro il ddl Mastella che prevedeva un vero abuso nel vietare l'informazione giudiziaria in toto. Una legge bavaglio. Questo dimostra che noi sul tema delle intercettazioni e della liberta' di stampa siamo attenti al merito: non ci opponiamo adesso al ddl del governo di centrodestra per ostilita' politica; ieri abbiamo contrastato duramente il progetto di un esecutivo di centrosinistra. E non abbiamo cambiato opinione".

Quindi, se la legge-bavaglio che ora va in discussione a Montecitorio andra' avanti, la Federazione della stampa e' di nuovo pronta alla mobilitazione? "I giornalisti non vivono con l'obiettivo di andare in piazza. Vorremmo non dover arrivare a questa scelta. Prima di mobilitarci in piazza faremo di tutto per bloccare la legge-bavaglio. L'informazione corretta e reale non e' una 'merce' qualsiasi: se manca o viene limitata, si colpisce un diritto fondamentale dei cittadini, si colpisce la stessa democrazia".

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