Un veneziano assedia Montecitorio a Roma


Dalla Rassegna stampa Da un mese e mezzo tengono sotto assedio Montecitorio, con un presidio permanente e uno sciopero della fame con il quale chiedono l'attenzione dei presidenti di Camera e Senato. Sono solo in quattro, ma grazie a un sito Internet (www.presidiomontecitorio.it) e al tam tam di Facebook hanno mobilitato quasi mezzo milione di persone e un bel po' di televisioni, dalla Cnn alla cinese Xinhua tv.
Forse perché, davanti al Palazzo per eccellenza, chiedono di dimezzare lo stipendio dei parlamentari, di abolire le Province e di mettere mano alla nuova legge elettorale. Argomenti che, dopo il varo della manovra economica che ha esentato i parlamentari dai sacrifici imposti agli italiani, garantiscono loro una certa popolarità. Ma ai quattro di Montecitorio, fra i quali il veneziano Gaetano Ferrieri, 55 anni, già promotore in passato di alcuni movimenti civici, non basta.
«Nei giorni scorsi - dice Ferrieri, che condivide l'avventura con tre amici di Brescia, Monza e Trapani abbiamo ricevuto la visita del figlio di John John Kennedy e di un esponente dell'opposizione iraniana. È venuta la televisione olandese e quella austriaca, ma finora nessun parlamentare è venuto a chiederci che cosa vogliamo - spiega al telefono Ferrieri - Ma noi non desistiamo. Vogliamo farci sentire nelle forme previste dalla Costituzione. Stiamo cercando di organizzare una manifestazione di massa nei prossimi giorni per poter presentare le nostre petizioni ai presidenti delle Camere e al Capo dello Stato, come previsto dall'articolo 50 della Carta costituzionale. Siamo in contatto con gli Indignados spagnoli e con i manifestanti greci che nelle scorse settimane hanno protestato nelle piazze, ma la nostra protesta vuole essere assolutamente nonviolenta, nello spirito gandhiano». Così il presidio a Montecitorio prosegue, fra un'intervista televisiva e una visita del leader radicale Marco Pannella, in attesa che anche la politica si accorga di loro.

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