il difficile mestiere del pianista.

Parlare della proposta di riforma costituzionale di Calderoli è sicuramente una perdita di tempo, visto l'iter legislativo particolarmente complesso che richiede una riforma del genere.
Ma a Calderoli piace recitare al "teatro montecitorio" e finito lo sketch teatrale sul trasferimento dei ministeri a Milano, eccone pronto uno nuovo.
Nello specifico colpisce l'ipocrisia di Calderoli quando parla di un' "indennità in misura corrispondente alla loro effettiva partecipazione ai lavori parlamentari".
Già esiste allo stato attuale il taglio dell'indennità in base alle assenze giornaliere.
Ma non solo esiste già la norma, ma già esiste anche l'inganno.
Lo conosciamo tutti, abbiamo visto tutti le foto dei deputati che votano su due, se abbastanza scaltri, anche su tre diversi scranni parlamentari.
Non devono nemmeno farlo tutto il giorno, basta il 30% delle votazioni giornaliere, per fare in modo che non venga decurato di duecento euro lo stipendio parlamentare del deputato assente.
In pratica un deputato in aula può "coprire" 5 colleghi parlamentari, se abbastanza scaltro addirittura 8! inizia su due o tre scranni,  poi va su altre due o tre scranni, e finisce su altri due o tre: 33%, 33%, 33% e il gioco è fatto.
Per votare però devi inserire il mitico "tesserino parlamentare" (di cui tratteremo in un altro posto sul suo potere magico) nello scranno, altrimenti non funziona la postazione.
Lo stesso tesserino che però ti serve da mostrare al controllore dell'Alta Velocità o in aereoporto per viaggiare gratis. Come risolvere quest'impasse?
Niente di particolarmente complesso.
A disposizione all'entrata dell'emiciclo ci sono i tesserini parlamentari giornalieri: se il deputato "per caso" non hai il tesserino con sè, ecco un tesserino usa e getta a sua disposizione (alcuni portaborse ne hanno una collezione di tutte le legislature, io dovrei averne qualcuno da qualche parte, domani lo cerco e lo scannerizzo).
Per cui quando leggete che i deputati hanno lavorato solo 500 ore quest'anno, oppure 67 giorni, dovete prendere questo dato e dividerlo per 6 o per 9!
Ora io non sò se di questa storia dei tesserini giornalieri ci sia traccia in rete, in qualche libro o su qualche articolo di giornale. Se l'avete già letta da qualche parte e mi mandate il link, ve ne sarei particolarmente grato.

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