Un parcheggio abbandonato da trentacinque milioni di euro

 


Roma è indubbiamente una delle città che ha il triste primato delle opere inutili. In tempi di crisi in cui le istituzioni battono cassa, aumentano tariffe e tagliano servizi, fa bene ricordare i pazzeschi sprechi di denaro pubblico che sono avvenuti nel passato!
Sono passati quasi dieci anni da quando, il 15 dicembre 2001, si celebrò formalmente l'inaugurazione del parcheggio di Cornelia, facente parte dell'opera di prolungamento della metro A da Ottaviano a Battistini.
Al pubblico venne presentata una struttura ipertecnologica, dotata di 7 piani interrati, una capienza di 644 auto e un sofisticato ascensore idraulico per il trasporto delle auto ai piani inferiori. Tanti posti in poco spazio. Telecamere interne, due rampe controllate elettronicamente per entrare ed uscire. Il parcheggio automatizzato più grande d'Italia, si disse. Costato all'epoca 35 milioni di euro, destinati a crescere con le ulteriori spese effettuate negli anni successivi.
Il punto è che il parcheggio di Cornelia, nonostante quell'inaugurazione, non è mai entrato realmente in funzione. Dopo un'iniziale apertura di prova (due mesi e mezzo di pre-esercizio per 250 auto) ci si è resi conto di gravi problemi legati all'impianto elettrico ed informatico. In caso di blackout, il parcheggio sarebbe diventato una trappola, sarebbe diventato impossibile fare uscire le auto, che avrebbero rischiato di restare bloccate nel silos. Ma non solo. I posti auto si rivelarono troppo bassi: solo alcuni raggiungono il metro e ottanta, la maggioranza non supera il metro e sessanta. Un parcheggio da 35 milioni neanche adeguato a parcheggiare ogni tipo di auto.
Ha mai pagato qualcuno per aver buttato trentacinque milioni di euro dei nostri soldi?

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