Il personale della scuola di Adro contro la lettera del sindaco

Il sindaco Oscar Lancini Il sindaco Oscar Lancini
Egregio direttore, siamo docenti dell'Istituto Comprensivo di Adro e, dopo aver letto la lettera del sindaco, pubblicata sul periodico dell'amministrazione, ci sentiamo obbligati a ringraziarlo per tutto quello che ha detto e fatto per tutti gli alunni che frequentano la nuova scuola.
Lo avremmo ringraziato personalmente se ciò fosse stato possibile ma purtroppo il sindaco è troppo impegnato e non riesce a rispondere né alle lettere né alle telefonate. Lo ringraziamo per essersi scusato personalmente con i genitori che, il giorno dell'inaugurazione, hanno trovato le aule dei loro figli con tutto il materiale del trasloco accatastato e non sistemato negli appositi scaffali. Ha proprio ragione il sindaco, il materiale era inscatolato ed è ancora inscatolato non perché il personale «… pagato da tutti noi non sa mantenere gli impegni presi …» bensì perché gli scaffali non c'erano e non ci sono nemmeno oggi. Abbiamo un ricordo molto nitido dei giorni antecedenti l'inaugurazione: c'era un andirivieni ed un trambusto di tecnici ed operai che sistemavano lavori incompiuti ed i bidelli erano molto indaffarati a pulire e riordinare gli ambienti che di volta in volta venivano imbrattati.
Ci associamo al sindaco nel ringraziare i genitori che, rinunciando alle ferie, si sono prodigati nel traslocare gli arredi della scuola. Forse il primo cittadino s'è dimenticato che tra coloro che si sono prodigati c'è anche il personale della scuola (bidelli, docenti e segreteria) che, a titolo puramente gratuito, ha inscatolato libri, giochi, attrezzature e materiale didattico di vario tipo.
Il sindaco tuttavia sa perfettamente che il trasloco è ben lungi dall'essere ultimato poiché sono rimasti nei vecchi edifici sia l'archivio storico (di cui forse ignora essere responsabile giuridicamente) sia attrezzature indispensabili quali la consolle e le cuffie del laboratorio linguistico (ora inutilizzabile), computer e molti arredi necessari perché quelli in dotazione non sono sufficienti per la sistemazione del cospicuo materiale didattico (libri della biblioteca docenti ed alunni, attrezzature del laboratorio scientifico, computer, arredi per il sostegno degli alunni con disabilità e per i vari laboratori …). Molti docenti, per garantire un inizio anno consono, hanno dovuto provvedere all'acquisto di strumentazioni e materiali rimasti nelle vecchie scuole: tutto ciò di tasca loro, senza tanto clamore e pubblicità.
Più volte è stata ribadita ufficialmente e per iscritto la necessità di ultimare il trasloco ma senza ricevere alcun riscontro. In seguito a ciò, alcuni genitori, docenti e collaboratori scolastici si sono resi disponibili ad ultimare il trasloco il 4 dicembre 2010 ma l'operazione non è stata possibile a causa del divieto di entrare nei vecchi edifici arrivato il 3 dicembre 2010 imposto dallo stesso sindaco e questa, per inciso, è stata l'unica risposta ricevuta dall'amministrazione.
Ringraziamo il sindaco per le lavagne interattive presenti nelle aule, certamente innovative; purtroppo non fruibili perché le videate proiettate sullo schermo in presenza di luce non sono visibili, ragion per cui si è reso necessario apporre cartelloni alle finestre per filtrare i raggi del sole e nonostante ciò non siamo riusciti a garantire un'adeguata visione della lavagna. E' bene far sapere che nei laboratori non sono presenti lavagne di alcun tipo e tutti quelli che hanno frequentato la scuola sanno che non è possibile gestire alcuna attività didattica senza un simile supporto. Non abbiamo grandi pretese, le lavagne tradizionali vanno benissimo per le esigenze didattiche laboratoriali!
Ringraziamo il sindaco per aver predisposto un aggiornamento collettivo sull'uso della lavagna interattiva della durata complessiva di ben due ore con la presenza di due tecnici molto preparati e disponibili. Questi ultimi tuttavia non sono riusciti, perché non ubiquitari e per ovvi limiti di tempo, a soddisfare le innumerevoli richieste dei 55 docenti interessati che hanno partecipato a titolo gratuito ben s'intende! Ringraziamo il sindaco per aver pubblicizzato in modo così efficace la scuola di Adro: ci conoscono in tutta Italia come la scuola dei simboli politici e questo è sicuramente ed esclusivamente merito suo.
Veniamo ora alla parte relativa ai simboli: ricordiamo che lo stesso sindaco in una delle prime interviste rilasciate ad un noto telegiornale non locale ha asserito che chi è della sua stessa fede politica riconoscerà nei 700 simboli l'effigie di partito mentre chi non è leghista deve ravvisarci il simbolo del Sole delle Alpi; quindi, per sua stessa ammissione, anche il sindaco identifica il simbolo con quello del suo partito che mostra orgogliosamente davanti alle telecamere.
Il nostro Piano dell'Offerta Formativa nelle linee di indirizzo, citando l'articolo 3 della Costituzione italiana, afferma che:
«Nessuna discriminazione nell'erogazione di qualunque servizio offerto dalla scuola può essere compiuto per motivi di: sesso, razza, etnia, religione, condizioni psico-fisiche, socio-economiche, religiose o opinioni politiche. La vita della collettività scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero e di coscienza, nel rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale. Ne consegue che, in pieno accordo con quanto sostenuto dal Presidente della Repubblica e dal ministro dell'Istruzione, l'istituzione competente deve garantire il rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia e permettere un'istruzione scevra da condizionamenti di qualsiasi tipo… Pertanto, al di fuori delle bandiere italiana ed europea e del crocifisso, nelle aree prospicienti gli edifici scolastici e nel loro interno non possono essere presenti simboli partitici né immagini che siano in qualche modo ad essi riconducibili».
Ricordiamo al sindaco che i docenti hanno sottoscritto all'unanimità una lettera nella quale si ritenevano contrari alla presenza dei simboli nella scuola e altrettanto unanimemente si sono espressi i componenti del Consiglio d'Istituto.
Per quanto riguarda le immagini delle vecchie scuole comparate a quelle delle nuove aule di pag. 20 del periodico locale, si fa presente che nel primo caso si tratta di immagini molto faziose; i genitori che hanno figli in età scolare sanno perfettamente che la realtà è ben lungi da quella che è stata riportata. Le vecchie scuole non sono così fatiscenti; casomai, negli ultimi anni, la manutenzione a carico dell'amministrazione comunale è stata molto trascurata, quella sì. Al contrario, per quanto riguarda gli edifici nuovi, perché non far vedere le fotografie dei vetri incrinati delle finestre o quelle delle lavagne cadute oppure quelle dei soffitti del piano terra da cui filtra l' acqua che cade sulla cattedra o sulle teste degli alunni ? Queste «perle» sono state immortalate e le foto sono disponibili qualora il sindaco volesse prenderne visione.
Non comprendiamo il bisogno di diffamare, raccontando fandonie su fatti che conosciamo bene, e mettere in cattiva luce l'operato di onesti lavoratori che fanno il loro dovere senza la necessità sbandierarlo a destra e a manca come fa qualcun altro. Una scuola attrezzata ed innovativa è certamente funzionale ad un buon livello di insegnamento ma non è la «vera» scuola. La «vera» scuola si basa su scelte didattiche ed organizzative ponderate, è fondata sulla qualità di tutte le relazioni, è permeata da un clima favorevole all'apprendimento e dalla professionalità e passione dei docenti e del personale che in essa vi operano; chissà, forse qualche genitore vorrà esprimersi in questa direzione...
Ribadiamo quindi l'infondatezza delle dichiarazioni del sindaco riguardanti i lavoratori della scuola ed auspichiamo un proseguo anno sereno, nell'interesse dei nostri alunni che hanno il diritto di veder garantita un'istruzione libera da assedi mediatici.
L'amministrazione comunale dovrebbe interloquire sinergicamente con la scuola per la promozione di progetti formativi che possano coinvolgere non solo gli alunni bensì l'intera comunità per condividere e potenziare gli intenti educativi . In virtù della responsabilità civile e pedagogica che Amministrazione e Scuola rappresentano, si auspica quindi il ritorno ad una comunicazione vicendevolmente fattiva e si spera abbiano una risposta le richieste di collaborazione rimaste fino ad ora prive di considerazione.

Personale della scuola di Adro
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