Il cambiamento


Milioni di cittadini stanno svolgendo incontri, dibatti creativi, alcuni di essi stanno producendo esempi, modelli e buone pratiche, questa immensa socialità, convivialità è accomunata da un valore: iniziare a vivere da esseri secondo nuovi modelli di sviluppo, un nuovo paradigma culturale. Le relazioni sociali degli incontri sono basate sulla condivisione e sull’approccio olistico, essi stanno producendo il cambiamento di cui ha bisogno la società umana e stanno producendo un’evoluzione spontanea accelerata anche dai contenuti presenti nella rete di internet. Una nuova società può nascere, ed in alcune comunità sta già accadendo (Transition Towns); praticando nuovi stili di vita più vicini all’economia ideata da Aristotele.
Il singolo individuo non basta a sé stesso. La sua natura lo porta ad unirsi sia con la donna sia con altri suoi simili. L’unione con la donna fa nascere la famiglia, che ha il fine di soddisfare i bisogni quotidiani. Ma nemmeno la famiglia basta a sé stessa ed è quindi naturale che più famiglie si associno per dar vita ad un villaggio. [...] Alla base di questa tendenza comune, secondo Aristotele, è la natura dell’uomo, che è socievole, e che è fatto per vivere nelle città. Per questo lo chiama anche animale politico. La parola che lega ed insieme da un senso alla vita in città è lògos: ragione e discorso, ragione discorsiva e dialettica; diverso è il lògos dal muggito e dal grugnito di un animale, una ‘voce’ che può esprimere solo piacere e dolore. Il lògos consente di discutere su cosa è giusto ed ingiusto, bene o male. [...] Il capofamiglia è la figura centrale della società politica descritta da Aristotele. Essendo la massima autorità della famiglia egli deve provvedere al suo mantenimento e conoscere a fondo l’arte degli acquisti, la crematistica (da chrèmata, che significa gli averi). Questa sapienza particolare è indispensabile per il buon vivere e regge l’indispensabile attività dello scambio dei beni che è uno dei motivi principali del costituirisi delle città. Ma a questo tipo di sana crematistica, si oppone la sua degenerazione che è l’accumulazione di beni e denaro, che Aristotele considera ingiusta e vergognosa, indegna di uomini liberi ed equilibrati. E’ questa crematistica la vera economia moderna, che tuttavia origina proprio dalle città, dallo sviluppo dei mercati e dalla nascita di un capitalismo mercantile antico.
Non tutti lo sanno, ma la prima distinzione tra valore d’uso e valore di scambio di un oggetto, categorie ampiamente usate da Marx, risalgono ad Aristotele, che ne svolse un acutissimo esame.
In Italia il Movimento per la Decrescita Felice coi suoi circoli locali e l’Arcipelago Scec rappresentano il concreto cambiamento verso stili umani, analoghi gruppi stanno avviando lo stesso percorso che si muove su tre passi complementari: gli stili di vita, la politica e le nuove tecnologie. Le persone auto producono e vivono applicando la sostenibilità ambientale considerando le risorse e non la moneta. Diverse amministrazioni politiche locali hanno elaborato piani e proposte riconsiderando l’attuale modello di sviluppo sapendo che l’energia è vita e che le attuali trasformazioni energetiche sono obsolete e non sono compatibili con gli esseri umani. Nuove tecnologie stanno entrando nell’uso quotidiano, motori elettrici figli del genio di Tesla, sistemi di mobilità realmente ecologici come il treno a lievitazione magnetica e le auto elettriche condivise (car-sharing) sono il presente e non più il futuro. Le comunità riscoprono l’importanza vitale dell’agricoltura sinergica e non si fidano più dei prodotti commerciali delle SpA poiché usano semenze modificate geneticamente per ragioni di profitto. Nel settore delle costruzioni vengono applicati standard sull’uso razionale dell’energia e crescono i progetti di case in legno (fonte rinnovabile). Una nuova coscienza comprende di agire direttamente raccogliendo informazioni indipendenti e condividendo le conoscenze socialmente utili per creare una rete empatica, viva, che poggia su valori etici e non più sull’avarizia dell’obsoleto capitalismo. Non è un sistema monetario ma un sistema umano fatto per gli esseri umani.
Svelati l’invenzione, l’inganno del debito pubblico e del sistema di “creazione della moneta debito dal nulla” accade che le comunità si riappropriano del reale concetto di valore e di ricchezza: le capacità creative umane, l’amore, la passione, l’ambiente. La ricchezza è l’insieme di valori che gli individui condividono. Singoli cittadini e comunità decidono di cooperare perché sentono di saperlo fare e possono abbandonando il nichilismo e il cinismo indotto a scuola e nelle università. Nuovi approcci e dinamiche di gruppo consentono di far crescere il livello culturale delle comunità (open space technology). I cittadini acquistano capacità creative che erano dei singoli ed elaborano efficienti piani di gestione secondo i reali bisogni umani non più indotti dalle pubblicità consumistiche che psico-programmano le persone a sviluppare capricci (acquisti compulsivi) ma secondo le coscienze risvegliate. I cittadini elaborano piani responsabili che misurano le risorse locali a tutela degli ecosistemi ed a tutela della sopravvivenza umana messa a rischio dalle degenerate organizzazioni sovranazionali (Commissione Trilaterale, club Bilderberg, CFR, WTO, FMI, BCE), tutela resa necessaria dall’attuale regime autoritario mascherato da finte democrazie rappresentative. Finora i politici non hanno risolto problemi, sono i tecnici che risolvono problemi, non i politici. I cittadini hanno tutte le risorse per risolvere problemi.
Liberati dai condizionamenti psicologici della moneta debito e del ricatto del lavoro, le comunità comprendono che hanno tutti i mezzi necessari per progettare città sostenibili occupando tutti i ruoli in maniera armonica. Applicando la politica delle risorse i cittadini decidono di scambiare le sovrapproduzioni in una rete sociale. Questa nuova dimensione che si avvicina alla democrazia reale dove i cittadini sono co-creatori della propria vita è l’effetto del cambiamento interno frutto della consapevolezza. Noi possiamo sapere chi siamo e dove stiamo.

Di matierno


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