Milioni di cittadini stanno svolgendo incontri, dibatti creativi, alcuni di essi stanno producendo esempi, modelli e buone pratiche, questa immensa socialità, convivialità è accomunata da un valore: iniziare a vivere da esseri secondo nuovi modelli di sviluppo, un nuovo paradigma culturale. Le relazioni sociali degli incontri sono basate sulla condivisione e sull’approccio olistico, essi stanno producendo il cambiamento di cui ha bisogno la società umana e stanno producendo un’evoluzione spontanea accelerata anche dai contenuti presenti nella rete di internet. Una nuova società può nascere, ed in alcune comunità sta già accadendo (Transition Towns); praticando nuovi stili di vita più vicini all’economia ideata da Aristotele.
In Italia il Movimento per la Decrescita Felice coi suoi circoli locali e l’Arcipelago Scec rappresentano il concreto cambiamento verso stili umani, analoghi gruppi stanno avviando lo stesso percorso che si muove su tre passi complementari: gli stili di vita, la politica e le nuove tecnologie. Le persone auto producono e vivono applicando la sostenibilità ambientale considerando le risorse e non la moneta. Diverse amministrazioni politiche locali hanno elaborato piani e proposte riconsiderando l’attuale modello di sviluppo sapendo che l’energia è vita e che le attuali trasformazioni energetiche sono obsolete e non sono compatibili con gli esseri umani. Nuove tecnologie stanno entrando nell’uso quotidiano, motori elettrici figli del genio di Tesla, sistemi di mobilità realmente ecologici come il treno a lievitazione magnetica e le auto elettriche condivise (car-sharing) sono il presente e non più il futuro. Le comunità riscoprono l’importanza vitale dell’agricoltura sinergica e non si fidano più dei prodotti commerciali delle SpA poiché usano semenze modificate geneticamente per ragioni di profitto. Nel settore delle costruzioni vengono applicati standard sull’uso razionale dell’energia e crescono i progetti di case in legno (fonte rinnovabile). Una nuova coscienza comprende di agire direttamente raccogliendo informazioni indipendenti e condividendo le conoscenze socialmente utili per creare una rete empatica, viva, che poggia su valori etici e non più sull’avarizia dell’obsoleto capitalismo. Non è un sistema monetario ma un sistema umano fatto per gli esseri umani.Il singolo individuo non basta a sé stesso. La sua natura lo porta ad unirsi sia con la donna sia con altri suoi simili. L’unione con la donna fa nascere la famiglia, che ha il fine di soddisfare i bisogni quotidiani. Ma nemmeno la famiglia basta a sé stessa ed è quindi naturale che più famiglie si associno per dar vita ad un villaggio. [...] Alla base di questa tendenza comune, secondo Aristotele, è la natura dell’uomo, che è socievole, e che è fatto per vivere nelle città. Per questo lo chiama anche animale politico. La parola che lega ed insieme da un senso alla vita in città è lògos: ragione e discorso, ragione discorsiva e dialettica; diverso è il lògos dal muggito e dal grugnito di un animale, una ‘voce’ che può esprimere solo piacere e dolore. Il lògos consente di discutere su cosa è giusto ed ingiusto, bene o male. [...] Il capofamiglia è la figura centrale della società politica descritta da Aristotele. Essendo la massima autorità della famiglia egli deve provvedere al suo mantenimento e conoscere a fondo l’arte degli acquisti, la crematistica (da chrèmata, che significa gli averi). Questa sapienza particolare è indispensabile per il buon vivere e regge l’indispensabile attività dello scambio dei beni che è uno dei motivi principali del costituirisi delle città. Ma a questo tipo di sana crematistica, si oppone la sua degenerazione che è l’accumulazione di beni e denaro, che Aristotele considera ingiusta e vergognosa, indegna di uomini liberi ed equilibrati. E’ questa crematistica la vera economia moderna, che tuttavia origina proprio dalle città, dallo sviluppo dei mercati e dalla nascita di un capitalismo mercantile antico.
Non tutti lo sanno, ma la prima distinzione tra valore d’uso e valore di scambio di un oggetto, categorie ampiamente usate da Marx, risalgono ad Aristotele, che ne svolse un acutissimo esame.
Svelati l’invenzione, l’inganno del debito pubblico e del sistema di “creazione della moneta debito dal nulla” accade che le comunità si riappropriano del reale concetto di valore e di ricchezza: le capacità creative umane, l’amore, la passione, l’ambiente. La ricchezza è l’insieme di valori che gli individui condividono. Singoli cittadini e comunità decidono di cooperare perché sentono di saperlo fare e possono abbandonando il nichilismo e il cinismo indotto a scuola e nelle università. Nuovi approcci e dinamiche di gruppo consentono di far crescere il livello culturale delle comunità (open space technology). I cittadini acquistano capacità creative che erano dei singoli ed elaborano efficienti piani di gestione secondo i reali bisogni umani non più indotti dalle pubblicità consumistiche che psico-programmano le persone a sviluppare capricci (acquisti compulsivi) ma secondo le coscienze risvegliate. I cittadini elaborano piani responsabili che misurano le risorse locali a tutela degli ecosistemi ed a tutela della sopravvivenza umana messa a rischio dalle degenerate organizzazioni sovranazionali (Commissione Trilaterale, club Bilderberg, CFR, WTO, FMI, BCE), tutela resa necessaria dall’attuale regime autoritario mascherato da finte democrazie rappresentative. Finora i politici non hanno risolto problemi, sono i tecnici che risolvono problemi, non i politici. I cittadini hanno tutte le risorse per risolvere problemi.
Liberati dai condizionamenti psicologici della moneta debito e del ricatto del lavoro, le comunità comprendono che hanno tutti i mezzi necessari per progettare città sostenibili occupando tutti i ruoli in maniera armonica. Applicando la politica delle risorse i cittadini decidono di scambiare le sovrapproduzioni in una rete sociale. Questa nuova dimensione che si avvicina alla democrazia reale dove i cittadini sono co-creatori della propria vita è l’effetto del cambiamento interno frutto della consapevolezza. Noi possiamo sapere chi siamo e dove stiamo.
Di matierno
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