ITALIA, PERICOLO NUCLEARE / l’Amministratore Delegato ENEL Fulvio Conti e le sue verità smascherate


NUCLEARE, DOVE STA LA VERITA'? / l’Amministratore Delegato dell’ENEL Fulvio Conti e le sue verità smascherate. Ultime notizie Italia - Roma - In questi giorni alcuni organi di stampa enfatizzano le parole dell’amministratore delegato di ENEL, Fulvio Conti che ha evidenziato come la tecnologia fa passi da gigante anche nel nucleare. Il 95% delle scorie radioattive viene riutilizzato per produrre nuovo combustibile e “non ha bisogno di essere stoccato”. Il problema, concludeva Conti “ è facilmente controllabile e gestibile ……. la tecnologia è assolutamente sicura”. Le centrali nucleari, dopo Chernobyl hanno lavorato fino ad oggi senza incidenti. Il nucleare costa meno del gas, del carbone delle stesse fonti rinnovabili. Il basso costo del combustibile nucleare ammortizza facilmente le spese  per la costruzione di una centrale nucleare. 

Tutte queste belle parole fanno sorgere dei grossi dubbi sulle dichiarazioni che vengono rilasciate.

In Francia, ai tempi di Chernobyl, la nube radioattiva non si era fermata alla frontiera. Difatti nei primi giorni che accadde l’incidente: 26 aprile, inizi di maggio 1986, lo Stato Francese minimizzò la gravità della situazione per non spaventare la popolazione di un paese altamente dipendente dal nucleare, fece credere che la nube radioattiva si era fermata al confine del Paese, negando il grave pericolo di contaminazione che correva la popolazione, che non adottò le dovute profilassi come la somministrazione di iodio, il divieto di consumare insalate, latte. Al contrario di quanto avveniva in Italia e Germania, dove venivano adottate le opportune misure, il governo francese non fece nulla, nascondeva i dati, e la nube colpiva senza remore le Alpi, Nizza, la valle del Rodano ed in particolare la Corsica. Le associazioni Criirad (Commission de recherche e d’information indépendentes sul la radioactivité) e AFMT (Association française des malate de la thyroide) hanno sporto denuncia per “avvelenamento e somministrazione di sostanze nocive”. Lo SCPRI  (Servizio central de protection  contre le rayonnements ionisants) ha mistificato i suoi dati incorrendo così in nel reato di truffa aggravata.

La frase dell’Amministratore Delegato dell’ENEL Fulvio Conti che da adito a forti dubbi è: “Le centrali nucleari, dopo Chernobyl hanno lavorato fino ad oggi senza incidenti”.

Ebbene ecco elencati di seguito i principali incidenti dopo il 1986 (Chernobyl):

-5  gennaio del 2000 in-27 gennaio del 2000 in 1,2 miglia-15 febbraio 2000 è segnalata una fuga di vapore radioattivo da un reattore di Indian Point 2, negliStati Uniti;

-2001 una parte dell’impianto di Brunsbuettel esplode;

-aprile del 2003 in-9 agosto 2004 in-9 agosto 2004 sempre in Giappone una perdita di acqua ferma il  generatore dell’impianto di Fukushima Daini della Tokyo Electric Power Company (la più grande impresa produttrice di Energia;

-aprile 2005, a-maggio 2006 in-maggio 2006, in400 litri di acqua radioattiva fuoriescono dalla ex centrale;

-26 luglio 2006 a250 chilometri da Stoccolma,  un corto circuito all’impianto elettrico non permette l’accenzione di due generatori, la centale di Forsmark viene spenta.

- 7 ottobre 2006, inluogo ad un livello di radioattività 20 volte superiore al normale. La direzione dell’impianto, secondo quanto viene raccontato, cerca di nascondere il fatto e lo minimizza all’Agenzia Nazionale dell’Energia Atomica;  

-28 giugno 2007 a-16 luglio 2007, a1.200 litri- 4 giugno 2008 a130 chilometri-23 luglio 2008 in-29 luglio 2008 sempre in Francia a Tricastin (Grenoble) una polvere radioattiva fa allontanare un centinaio di impiegati;

-24 agosto 2008 a-24 settembre 2008 aLa Hague) il versamento di materiale, provoca un incidente di primo livello nell’impianto di “riprocessamento” del combustibile atomico.

 In merito al discorso che la tecnologia fa passi da gigante, il 95% delle scorie radioattive viene riutilizzato per produrre nuovo combustibile, il problema è facilmente controllabile e gestibile, la tecnologia è assolutamente sicura (amministratore delegato ENEL Fulvio Conti), sentiamo quello che dicono varie fonti.

Il Los Ageles Times, il 15 settembre 2009, nell’articolo: “A nuclear waste solution”. Il progetto di deposito in miniera delle scorie radioattive è in fase di abbandono, mentre il procedimento di ritrattamento delle scorie nucleari non è una soluzione, è costoso e pericoloso. In un articolo uscito sullo stesso giornale, “Radioctive waste” viene detto: "But based on French and Japanese experience, the cost of producing this reycycled fuel is several times that of producing fresh uranium reactor fuel”, cioé in base all’esperienza giapponese e francese il costo di produzione di questo combustibile riciclato é molto più alto rispetto al combustibile  nucleare iniziale. Inoltre viene aggiunto: “All in all, reprocessing as practiced in France amounts to an expensive way to shift France’s radioactice waste problem from its reactor sites to the reprocessing plant”, cioé il ritrattamento come praticato in Francia é una strada dispendiosa per spostare i rifiuti radioattivi  dalle centrali nucleari alle centrali di ritrattamento. La stessa affermazione: “Scorie nucleari: riciclarle è possibile, ma non conviene”, la troviamo sul sito “Pianeta.it”.  Tra i commenti più interessanti all’articolo: “nel caso di stoccaggio permanente senza riprocessamento, la radioattività rimane per migliaia di anni.” 

Secondo il sito: “Mother Earth” in un articolo intitolato: “L’enorme cout (social) de l’éenergie nucléaire” (5 avril 2005), L’energia nucleare costa più cara  rispetto all’energia eolica che ha a sua volta lo stesso prezzo dell’energia idraulica. L’energia nucleare non finisce di aumentare, mentre il costo delle fonti di energia rinnovabile, diminuisce rapidamente. Queste tecnologie recenti si stanno sviluppando ed il costo di fabbricazione subirà forti diminuzioni.

I titoli di Repubblica del 18 novembre 2010 sono chiari: il 62% degli italiani è contrario alle centrali nucleari, gli elettori del Pdl e Pd sono d’accordo, sale il fronte per le energie rinnovabili.

Ritorna alla mente, sempre più incombente il “concetto di limite di pericolosità” valutato dalle autorità competenti, letto sul sito: “Danger centrale nucleaires”:  “il limite fissato di pericolosità è dato dal numero di vittime giudicato accettabile nei confronti degli interessi economici”, inoltre la notizia che la centrale nucleare francese di La HagueLa Manica) contamina la fauna marina fino in Norvegia, fa molto riflettere.

Elisabetta Lelmi 

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