Grotte, un habitat a rischio. Le proposte degli speleologi europei

Innumerevoli stalattiti, stalagmiti, fossili e reperti archeologici sono a rischio di esistenza, poiché mancano leggi volte a proteggere questo patrimonio inestimabile. Per colmare il vuoto legislativo, a ottobre le organizzazioni speleologiche europee hanno ideato una petizione con alcune proposte rivolte all'Unione Europea e riguardanti proprio la salvaguardia delle grotte.

di Elisabeth Zoja


Le organizzazioni speleologiche europee si sono riunite a ottobre a Bruxelles e hanno disposto una petizione per la protezione delle grotte
Le grotte sono spazi naturali di cui si sa ancora poco. Oltre a contenere ecosistemi molto complessi custodiscono testimonianze di processi geologici e di culture passate. Analogamente alla Convenzione sul commercio internazionale di animali e di piante selvatiche a rischio, vi è necessaria una convenzione per la protezione dei tesori mondiali non viventi.
Queste ricchezze includono contenuti delle caverne quali fossili, reperti archeologici e formazioni di sedimento: depositi naturali di sali minerali tra cui stalattiti, stalagmiti, cristalli, formazioni floreali di gesso e conche di sedimento.
Per proteggere tutto ciò le organizzazioni speleologiche europee si sono riunite a ottobre a Bruxelles e hanno disposto una petizione per la protezione delle grotte. Essa è stata consegnata al Commissario per l’ambiente dell’UE Janez Potočnik. Il diplomatico sloveno conosce bene il problema: oltre il 70% della superficie del suo paese è fondato su caverne sotterranee.
Tale petizione è rivolta però a tutti i Paesi dell'Unione Europea, cui viene chiesto di appoggiare l’iniziativa.
Le proposte sono:
• Il divieto di commercio, importazione ed esportazione di alcuni contenuti di caverne.
• La rimozione di fossili, sedimenti, reperti archeologici e formazioni di sedimento o parti di esse deve essere limitata a raccolte con funzioni scientifiche.
• Le collezioni scientifiche di materiale devono limitarsi al minimo assoluto. Le scoperte ottenute da tali formazioni geologiche devono venir massimizzate attraverso la consultazione di esperti.
Inoltre, se la rimozione di materiale a fini scientifici reca danni alla caverna, deve passare attraverso una valutazione critica di geologi.

Formazione del sedimento di calcare nelle grotte
Una grotta dalla quale vengono rimosse formazioni di sedimento perde valore e bellezza. Lo sfruttamento eccessivo di questi gioielli non significa però solo una perdita estetica e dunque emotiva: anche informazioni scientifiche inestimabili, come i dati sulla storia del clima, vanno persi per sempre.
La rimozione incontrollata di fossili invece, oltre a essere una perdita per il mondo scientifico, può recare gravi danni alle caverne. Cambiamenti talvolta minimi eseguiti in punti significanti di una grotta possono svalorizzare completamente il luogo del rinvenimento (spesso non ancora riconosciuto come tale).
Nonostante ciò il commercio di concrezioni calcaree da gocciolamento quali stalattiti e stalagmiti è ancora autorizzato in molti paesi europei: la Germania, ad esempio, non pone alcuni limiti a tale traffico, mentre il Belgio vieta solo quello di concrezioni di origine belga. Gli Stati Uniti hanno invece vietato tale commercio già nel 1988.
vespertilio maggiore
Il Vespertilio maggiore è l'animale della caverna del 2011, anno internazionale del pipistrello
Molte grotte, inoltre, non ospitano solo natura morta, ma anche flora e fauna. Per sensibilizzare la popolazione alla biodiversità sotterranea, dal 2009 l’Unione tedesca dei ricercatori delle caverne e del carso (VdHK) nomina un ('animale della caverna dell'anno'). Nel 2010 si trattava dello Scoliopteryx libatrix, una farfalla appartenente alla famiglia delle falene che passa il suo letargo nelle caverne. Invece quest’anno - in concordanza con l’anno internazionale del pipistrello - sarà il Vespertilio maggiore (Myotis myotis).
Dopo la Dichiarazione per la protezione delle caverne come eredità culturale, naturale e ambientale del 2008, questa petizione è la seconda proposta da parte di ricercatori delle caverne riunitisi per proteggere questi habitat.
Il Commissario ambientale dell’UE Potočnik si è rivelato una controparte sensibile al problema delle grotte. Finora però, l’UE non ha mostrato interesse alla salvaguardia del carso e delle caverne.

 

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