Colate di cemento!!!



PRG.jpegIl solo sentire ancora parlare del progetto Xanitalia che prevede il consumo di oltre 16ha di terreno agricolo per edificare altri 45.000 mq di edifici industriali è ingiustificabile.
Constatatndo che il vigente PRG, sul lato opposto della Montelabbatese, colloca aree a destinazione industriale per 212.000 mq ancora inedificate e sovradimensionate sia per le esigenze attuali che per quelle del prossimo decennio e che le aree industriali edificate, causa l'attuale crisi economica, si stanno progressivamente svuotando, parlare di nuove edificazioni e pensare di poter attuare continue varianti al PRG non ha senso.
Vedere la nostra Città continuamente attaccata da interminabili colate di cemento supportate da ipotetiche quanto fantasiose promesse di sviluppo economico e rilancio dell'economia locale, dimostra quanto la nostra amministrazione sia cieca e impreparata di fronte a una società che sta inevitabilmente cambiando e che richiede scelte e programmazioni, anche se impopolari, innovative e di lungo respiro.
Siamo ancora ancorati ad una vecchia politica che progetta la sua città con modelli del secolo passato, incapace di modificare il suo modus operandi e senza rendersi conto di essere in un nuovo millennio.
In questo contesto urbanistico, nessuno ha pensato di ricercare soluzioni alternative che permettano di coniugare le esigenze produttive di Aziende che creano lavoro, occupazione e benessere, con la salvaguardia del territorio.
Lo slogan "Costruire sul costruito" tanto pubblicizzato e il progetto Xanitalia non sono conciliabili tra loro. L'architetto Kjetil Thorsen in un recente convegno svoltosi a Pesaro presso l'OFFICE DC, ha affermato che un buon progetto è sempre preceduto da un'approfondita analisi del contesto.
Se il progetto è quello di soddisfare le esigenze di tutte le Attività produttive, e non solo le esigenze di alcune, il Comune avrebbe dovuto svolgere un'attenta analisi di censimento degli immobili industriali/artigianali presenti sul territorio.
Se la tutela del territorio fosse una prerogativa della nostra amministrazione questa avrebbe pianificato e ottimizzato l'uso del patrimonio edilizio esistente favorendo la riconversione delle aree dismesse e migliorando i servizi esistenti.
Come ben sappiamo tutto questo non è avvenuto e non sta avvenendo.
L'amministrazione pur facendo buon viso a cattivo gioco si dimostra sorda alle proposte avanzate e indora la pillola promuovendo perequazioni delle quali allo stato attuale non si ha ancora nessuna certezza e che di certo non risolverebbero la questione della salvaguardia del territorio.
Il trasferimento di potenzialità edificatorie da un'area all'altra, anche riducendo il carico urbanistico, intaccherebbe inevitabilmente l'integrità di altri terreni agricoli anziché ottimizzare l'uso del territorio.
Il Comune accogliendo e approvando il progetto Xanitalia sancisce solamente il rifiuto dei concetti cardine dell'urbanistica moderna votata all'eco-sostenibilità.
Una spropositata speculazione immobiliare con evidenti disparità di trattamento nei confronti di altre aziende locali attaccate da concorrenza sleale.
Legittimando questo uso distorto del SUAP il Comune sta aprendo la strada a quelle aziende che in futuro chiederanno, legittimamente di riproporre interventi similari mettendo in crisi l'urbanistica della nostra città e vanificando di fatto la prerogativa cardine di ogni amministrazione: operare per il Bene Comune.
La bilancia su cui si pongono i costi e i benefici per la comunità è totalmente sbilanciata. La perdita di territorio e la diminuzione della qualità della vita, non viene giustamente ripagata da un beneficio che è rivolto, come troppo spesso accade, a favore del singolo e a scapito della collettività.
L'amministrazione comunale sta fallendo nelle prerogative del suo mandato, mancando di rispetto alla tutela dei cittadini e a pagarne le conseguenze saremo come sempre noi e i nostri figli.
Il Sindaco e la sua maggioranza sono ancora in tempo a bloccare e rivedere il progetto Xanitalia inclusa la variante urbanistica che andrà a modificare i 212.000 mq di area industriale trasformandola in terziario, commerciale e abitazioni.
E' ancora possibile rivedere il PRG, riqualificare le aree inutilizzate e pianificare l'utilizzo del patrimonio edilizio esistente.
Porre continue varianti a un PRG già ampiamente martoriato negli anni, è solo la dimostrazione di una incapacità organizzativa di cui la nostra città non ha assolutamente bisogno.
Ma qui non si sta parlando di capacità, ma di volontà che la nostra amministrazione con giustificazioni inconsistenti sembra non avere.

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