Per la prima volta a LeWeb si parla di auto elettriche, con la presenza di un ospite di eccezione, Carlos Ghosn, Presidente e CEO di Renault e Nissan Motor, uno dei più autorevoli capitani d’industria del mondo dell’automobile.
E se ne parla come di open platforms, piattaforme aperte, come se le auto elettriche fossero una sorta di iPhone: una calamita per gli sviluppatori, un ambiente dove è possibile veicolare la creatività di sviluppatori di talento.
L’analogia è un po’ estrema, come riconosce lo stesso Ghosn, citando i vincoli di sicurezza che un’auto deve rispettare a differenza di un telefonino, ma è suggestiva, perchè ci fornisce un quadro chiaro di quelle che sono le potenzialità dell’auto elettrica. Una pagina che le compagnie automobilistiche hanno appena cominciato a scrivere, ma che potrebbe inaugurare forme di collaborazione a livello di sviluppo tra le case stesse e soggetti esterni sconosciute fino ad oggi.
Ghosn riconosce infatti che l’industria dell’automobile, un tempo il simbolo stesso del progresso e motore dell’innovazione, ha da anni perso momentum.
L’innovazione di oggi non si fa a Detroit o Torino, ma nella Silicon Valley.
Le automobili stesse non vengono più percepite come simbolo di modernità, ha premesso il CEO di Renault / Nissan.
E allora non c’è modo migliore di cavalcare l’onda dell’auto elettrica per cambiare questo paradigma e rimettere l’auto al centro dell’immaginario collettivo.
Una strada che Ghosn ha intrapreeso con convinzione, come dicono i numeri di Renault Nissan in questo ambito:
- 4 miliardi di Euro investiti tra Nissan e Renault nell’auto elettrica (ma “pochi”, ancora, secondo Ghosn)
- prodotto il primo modello di auto elettrica in grande serie, la ormai celeberrima Nissan Leaf, Car of the Year 2011, prima volta assoluta di un’auto elettrica;
- ben 4 modelli elettrici a marchio Renault, quelli presentati all’ultimo Salone di Parigi, Renault Fluence, Renault Kangoo Express Z.E., Renault Twizy e Renault Zoe.
Il paragone che viene proposto stavolta è quello con i primi anni della telefonia mobile, dove i problemi per i terminali erano press’a poco gli stessi: dimensioni e peso delle batterie e durata delle stesse.
Poi la tecnologia ha permesso quell’evoluzione che tutti conosciamo, facendoci passare dal Motorola Startac di primi anni novanta all’iPhone 4 del 2010.
Ecco, se la Nissan Leaf è lo Startac a quattro ruote dei giorni nostri, io sono sinceramente curioso di vedere il giorno in cui potremo guidare la nostra macchina iPhone, facendo in modo di rispettare l’ambiente oltre che sentirci soddisfatti di possedere un prodotto entusiasmante.
E voi?
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