E' Il Singolo che fa la Massa

DI VALERIO PASSERI
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Tutti i sistemi politici che si sono susseguiti fin oggi sono numerevoli e nella maggior parte dei casi soppressi in maniera sanguinosa. Tanto per citarne uno, la rivoluzione francese ne è un esempio chiaro. Tutto il susseguirsi di sistemi avuti ad oggi sono frutto di una rivoluzione, in quanto ognuno comporta grandi cambiamenti, più o meno pacifica. È possibile considerare ogni successione un fallimento del sistema precedente.
La storia insegna che ciò avviene perché la classe rivoluzionaria generalmente si va a sostituire o affiancare alla classe predominante in termini di potere, creando una nuova classe dirigente ed una nuova classe “volgare”. I sistemi che a livello filosofico avrebbero potuto creare uno stato che rendesse giustizia a tutti, si sono dimostrati all'atto pratico sempre realizzati in maniera completamente travisata. Questo avviene perché la massa pian piano si affida a qualcuno, persona fisica o gruppo, per cambiare le cose e gestirle. La nuova persona o gruppo diventano il nuovo potere predominante e le cose in fin dei conti non cambiano poi di molto. In un sistema poi come il nostro in cui quello politico è assoggettato quasi completamente a quello economico, se anche domani ascendesse al potere un uomo con le migliori intenzioni e senza doppi fini, non potrebbe fare granché. Questo ci porta, o ci dovrebbe portare, a pensare che l’unica maniera per migliorare le cose sia un coinvolgimento più o meno diretto di tutti i facenti parte della stessa società. Il sistema elettorale attuale certamente non ne è un esempio, il problema reale però sta alla base, nel singolo cittadino che crea la massa. Il sistema di cui facciamo parte oggi stimola l’assoluta individualità, il che non sarebbe un male se questa fosse dedita all'aiutare gli altri ed a costruire qualcosa di morale ed etico. Al contrario però i modelli proposti propinano l’immagine individuale come dell’uomo scaltro e forte che mangia per non essere mangiato. Un sistema economico poi che prevede che nel totale qualcuno debba rimanere a bocca asciutta, non aiuta certamente la costruttività.
Se però ognuno riuscisse a sviluppare una propria individualità che appagasse il proprio ego, ma costruendo per il bene comune e non per distruggerlo, la società farebbe un passo avanti notevole. Per questo è necessario con i mezzi a propria disposizione cercare di prendere coscienza e far prendere coscienza a chi ci sta intorno che le cose possono cambiare solo uscendo dal proprio guscio di egoismo e cominciando a costruire qualcosa di utile per tutti.

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