Rifiuti: scontro grillini-Pd su discariche, Tmb e Vedelago

Martedì 12 ottobre 2010

"Populisti ci chiama il Pd che sostanzialmente copia la nostra mozione sul Trattamento Meccanico Biologico di migliore soluzione, ma boccia l'idea di realizzarlo a Mancasale in zona industriale e non a Gavassa su terreno agricolo ed elimina la parte di realizzare un moderno Centro Riciclo Modello Vedelago con motivazioni che sono totalmente false" è la replica di Matteo Olivieri della lista civica Reggio 5 Stelle.

"Il Centro Riciclo Vedelago, è una azienda privata, premiata dall'Unione Europea, che ha sviluppato alcune tecnologie rivoluzionarie che permettono insieme alla raccolta differenziata porta a porta per famiglie ed aziende di arrivare fino al 95-97% di materiale recuperato-differenziato e recuperare decine di migliaia di tonnellate che prima finivano a discarica o incenerimento. Volere è potere - continua Olivieri - 'Non tratta i rifiuti di aziende' scrive il Partito Democratico chiamandoci 'populisti'. Ciò è falso. Il Centro Riciclo Vedelago lavora con 830 aziende dalle piccole aziende (ristoratori in zona) a grandi aziende. Il totale sul fronte gestione dei rifiuti delle aziende è di circa 10mila tonnellate anno che entrano al Centro Riciclo Vedelago di cui almeno il 70% a riciclo come materiali e 3mila tonnellate che prima finivano a discarica o inceneritore o diventavano 'combustibile da rifiuti-cdr' come scarti indifferenziati ed ora diventano 'sabbie sintetiche' per edilizia e industria plastica. Ma andiamo avanti. Il Centro Riciclo Vedelago da tre mesi a questa parte ha la gestione di tutta la raccolta rifiuti di Gardaland ed altri 12 parchi del Garda che hanno milioni di visitatori annui per migliaia di tonnellate. Il rifiuti viene differenziato in organico che va ad impianti di compostaggio, il multimateriale riciclabile (plastica-carta-lattine) ed il 'secco' materiale cioè prima indifferenziato, che finiva a discariche ed inceneritori o diventava combustibile per essi che ora diventa "sabbie sintetiche" per edilizia o materiali plastici. Anche qui in proiezione migliaia di tonnellate annue levate agli impianti di smaltimento di multiutility che contente certo non sono in quanto è materiale che non arriva piu' in inceneritori o discariche".

"Un grandissimo problema sono i pannolini non riciclabili. Migliaia di tonnellate ogni anno prodotte (300 kg a bambino). Dopo aver sperimentato un impianto americano, che trasforma i pannolini non riciclabili tramite estrusione in sabbie sintetiche senza bruciare nulla, dal 2011 partirà con accordo con la Provincia di Treviso un prototipo per un totale di 5mila tonnellate annue di pannolini-assorbenti-materiali sanitari etc. Anche qui 5mila tonnellate sottratti a discariche, inceneritori, produzione di combustibile da rifiuti - prosegue il consigliere grillino - Sono avviati progetti pilota con tre conferimenti in accordo con la Provincia di Treviso, questo affinchè i consorzi pubblici (Priula in questo caso ) si dotino di un impianto pubblico di trasformazione sabbie del cosidetto "Secco indifferenziato riciclabile" (scarti plastici di ogni genere, scarti cartacei, spugne da cucina, giocattoli plastici, piattini prima considerati non riciclabili ed altri rifiuti domestici purchè non umidi che prima finivano a smaltimento). Anche qui migliaia di tonnellate".

"Alla fine di questo ciclo combinanto raccolte differenziate spinte con porta a porta rimane il 3.5% a smaltimento (mozziconi sigarette, stracci sporchi, materiele piu' sporco-umido da spazzamento). Dato questo ricavato dai conferimento del Comune di Ponte delle Alpi (Belluno) comune con il porta a porta all'88% che porta, separando i pannolini e materiali sanitari con apposite raccolte, anche il suo materiale prima considerato 'indifferenziato' dopo trattamento e selezione e trasformazione in sabbie sintetiche. Con porta a porta e massima selezione ed un 'Modello Vedelago', questo verrebbe inviato all'impianto di Trattamento Meccanico Biologico che ne ridurrebbe ulteriormente la massa - sottolinea Olivieri - Non volete un imprenditore privato, che lavora con l'Unione Europea su progetti pilota, che faccia concorrenza ad Iren spa in materia di riciclo di materiali? Bene se Iren spa vuole o il Comune di Reggio vuole, ma non vuole perchè Iren Spa deve-vuole realizzare l'inceneritore di Parma ed ha appena chiesto di ampliare di 16mila tonnellate anche quello di Piacenza (con nostra opposizione in Regione), può avviare un protocollo ed acquisire la tecnologia dal Centro Riciclo (così come acquista e realizza inceneritori o altri impianti...) e gestirla lei direttamente".

"Scommettiamo che non vuole, in quanto deve vuole realizzare inceneritori ed il suo business è quelllo dello smaltimento insieme a quello della raccolta con un enorme conflitto d'interessi di fatto? Lo stesso conflitto, chi smaltisce è lo stesso che fa raccolte differenziate, che non permette di avviare le raccolte differenziate porta a porta spinte e tariffa puntuale (piu' ricicli meno paghi) in tutta la Provincia e spaventato dai numeri avviati in altre provincie (in provincia di Parma 250mila cittadini fanno il porta a porta) ha messo l'alt - conclude Olivieri - Se no cosa ci mettono più nelle discariche e negli inceneritori di Iren spa? Li dovrebbero chiudere in pochi anni. La salute dei cittadini, l'ambiente, l'economia sana del riciclo che crea posti di lavoro e della riduzione dei rifiuti, possono aspettare per Pd e Iren spa".

Lunedì 11 ottobre 2010


Dopo l'attacco "populista" di Reggio 5 Stelle sulla questione Tmb, il gruppo consigliare Pd risponde difendendo le scelte fin'ora fatte e palesando le differenze rispetto alla citata situazione di Vedelago.

"Il Comune di Reggio - spiegano i democratici nella loro risposta ai grillini - sta assumendo una delibera per la realizzazione dell’impianto Tmb nell’area di Gavassa come unico impianto di trattamento dei rifiuti indifferenziati, per chiudere definitivamente l’inceneritore di Cavazzoli come stabilito dal programma elettorale.
Reggio sa rispondere da tempo agli obiettivi europei di raccolta differenziata, fissati per il 2012 al 65%; l’impianto Tmb sarà realizzato per trattare il 35% di indifferenziato, che non potrà più essere conferito in discarica. L’impianto Tmb non è un inceneritore, ma trasforma il rifiuto indifferenziato in residuo inerte e in Cdr, rifiuto ad alto contenuto energetico".

"Il Modello Reggio - continua il gruppo consigliare Pd - intende ridurre al minimo la raccolta indifferenziata e al contempo ottenere una raccolta di alta qualità, condizione che permette non soltanto la differenziazione dei rifiuti, ma anche il loro effettivo riciclo. Comune e Provincia hanno chiesto ad Iren di progettare il migliore impianto di Tmb possibile, quello con la tecnologia più avanzata e improntato sulle necessità effettive e peculiari del nostro territorio. A nulla vale richiamarsi al seppur buona esperienza di Vedelago, impianto che tratta esclusivamente il rifiuto già differenziato e ne migliora la qualità: la provincia di Treviso a sua volta, in un altro sito, si avvale di un Tmb e avvia ad altri inceneritori il materiale residuo".

"Per il Pd realizzare il miglior impianto possibile significa anche raccogliere tutte le sollecitazioni e le preposte migliorative già comprovate sul campo, adattare tale impianto alle nostre necessità, costruirlo garantendo il recepimento di rifiuto indifferenziato e la sua lavorazione in modo da poter spegnere definitivamente il camino di Cavazzoli".

"Il progetto di Tmb - conclude chiarificando il gruppo consigliare - esclude dunque la realizzazione di un inceneritore per il trattamento del residuo di lavorazione e rilancia un trattamento più pulito del residuo secondo una dimensione di ‘area vasta’ che vuole coinvolgere il territorio sovraprovinciale. Il Partito Democratico invita Iren a discutere in modo approfondito nell’apposita commissione il progetto di realizzazione del Tmb, per una verifica anche delle proposte migliorative che i vari gruppi consigliari intendono presentare".

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