Renata, tutto un magna magna

di Emiliano Fittipaldi
La Polverini governa da soli sei mesi ma ha già un record: la giunta più cara d'Italia. Anche perché ha assunto in regione i potenti del Pdl laziale esclusi dopo la bocciatura della lista, nel marzo scorso
(18 ottobre 2010)
Oltre sei mesi per mettere a punto la squadra (l'ultimo assessore è stato nominato solo lunedì 11 ottobre) e un primato poco invidiabile: la sua giunta è composta solo di "esterni" ed è di gran lunga la più costosa d'Italia. Non paga, Renata Polverini, da marzo prima governatrice della storia del Lazio, inanella un altro record: in questi mesi di governo, la presidente e i suoi uomini hanno assunto circa 150 collaboratori investendo milioni di euro tra stipendi e oneri previdenziali. In pratica si conta un contratto al giorno, compresi i sabati e le domeniche. "Non è una novità che le promesse gridate in campagna elettorale abbiano le gambe cortissime, ma lei fa sistematicamente il contrario di quanto annuncia", dicono gli oppositori. Qualcuno forse esagera, ma di certo l'ex segretario del sindacato di destra Ugl, lanciata (mediaticamente) da "Ballarò" e (politicamente) da Gianfranco Fini, al giro di boa dei 200 giorni di governo non brilla né per coerenza né per risultati.

Tornata alla ribalta nel pranzo polenta e pajata organizzato davanti a Montecitorio tra romani e leghisti durante il quale ha imboccato Umberto Bossi con rigatoni al sugo, a febbraio Polverini dichiarava: "Cominciamo dagli sprechi, e non dalla chiusura di ospedali e dal taglio di posti letto". Detto fatto: il suo piano sulla Sanità approvato pochi giorni fa prevede la soppressione di 24 nosocomi regionali e la sforbiciata di 2.865 letti per malati. A marzo giurava di voler abbassare le addizionali Irpef e Irap, ma una volta eletta corregge il tiro sostenendo addirittura che qualche tassa in più "ion sarebbe una tragedia, l'aumento sarebbe davvero poco". Infine, la battaglia contro gli sprechi, suo grande cavallo di battaglia: "Marrazzo aveva 15 persone nell'ufficio stampa, non ne servono così tante", chiosa spesso, "lui spendeva anche un milione in consulenze, non penso che me ne avvarrò anch'io. Per gli italiani è un momento difficile, abbiamo il dovere di garantire una giusta burocrazie al suo peso economico".

Verissimo: ad oggi la Polverini ha assunto solo sette giornalisti e tagliato del 10 per cento gli stipendi ai dirigenti apicali. Ma in compenso ha chiamato ben 15 assessori "esterni" su 15, che guadagnano tra stipendio e indennità varie oltre 17 mila euro lordi al mese ciascuno. In sintesi, meno soldi ai dipendenti e ai medici, ma più denaro ai politici: così la giunta ha dovuto stanziare 5,1 milioni in più (rispetto al 2009) per pagare i fortunati chiamati nella giunta.

Avanti, c'è posto
Il Lazio ha l'esecutivo più caro d'Italia a causa dei pasticci made in Pdl, che non è riuscito a presentare le liste elettorali della provincia di Roma in tempo utile. I trombati eccellenti sono stati così cooptati nel governo regionale: tra loro pochi tecnici e molti peones e portatori di voti, come Luciano Ciocchetti, buon amico di Pier Ferdinando Casini ora vicepresidente, Stefano Zappalà (indicato dal chiacchieratissimo Claudio Fazzone, il ras di Fondi appena rinviato a giudizio per abuso d'ufficio), e l'ex segretaria di Claudio Scajola Fabiana Santini, piazzata all'assessorato Arte e Sport.

Completata faticosamente la squadra del governo regionale, la Polverini sta facendo incetta di collaboratori esterni. Invece di far lavorare di più "i dipendenti della Regione che bivaccano e non fanno niente", come lei stessa ha denunciato, ne sta assumendo di nuovi, a pacchi.

Saranno anche le regole dello spoil system, come si giustificano i suoi, ma i numeri sono impressionanti: "L'espresso" ha spulciato delibere e atti di organizzazione, scoprendo che tra direttori di dipartimenti, segretari, semplici cococo e lavori a progetto da aprile a settembre Renata e soci hanno firmato quasi 150 nuovi contratti a tempo determinato.

Nella lista c'è di tutto, sconosciuti e nomi eccellenti: Adriano Tilgher (condannato negli anni Settanta per tentata ricostruzione del partito fascista) è stato chiamato a collaborare alle Politiche per la casa dal suo amico Teodoro "er Pecora" Buontempo, mentre Geneviève Mbanga Bauna (figlia di Fidel, giornalista del Tg3 vicino alla destra) lavora con l'assessore all'Istruzione. La "dama bianca" Federica Gagliardi, presentata alla Polverini dal marito di Maria Grazia Cucinotta Giulio Violati e fotografata vicino a Silvio Berlusconi durante il G20 del Canada, è invece collaboratrice al segretariato. Stipendio: circa 44 mila euro l'anno.

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