L’Italia verso l’abolizione dei limiti all’accesso alle reti wi-fi aperte

L’Italia si avvia forse a superare il gap che la separa dal resto del mondo in materia di accesso a Internet: alla Camera, infatti, Api, Fli, Pd e Udc hanno presentato una proposta di legge per abolire l’articolo 7 della legge Pisanu sulla sicurezza, che impone l’obbligo di identificarsi tramite documento d’identità valido per tutti coloro che si connettono a Internet attraverso una rete Wifi aperta e di tenere un registro da parte di coloro che forniscono accesso al web tramite hot spot e simili. Di fatto, quindi, sarà possibile dar vita a reti wireless ’aperte’, che consentano l’accesso al web senza pastoie burocratiche.
La proposta di legge, hanno spiegato in conferenza stampa il vicepresidente della commissione Trasporti (competente in materia) Luca Barbareschi (Fli), Paolo Gentiloni (Pd), Linda Lanzillotta (Api) e Roberto Rao (Udc), potrebbe trovare, laddove ci fosse sensibilità da parte del governo, una corsia preferenziale ed essere approvata entro il 2010 in sede legislativa a Montecitorio.
Secondo Lanzillotta, infatti, «la burocratizzazione dell’accesso a Internet non ha più ragione di esistere, in quanto ormai superata». «È ora di smettere di ingabbiare uno strumento per paura di chi potrebbe utilizzarlo», ha sottolineato invece Rao, mentre per Barbareschi «l’approvazione di questa proposta di legge potrebbe consentire un rapido sviluppo di una new economy anche in quelle parti del Paese ancora medievali da questo punto di vista». Anche Gentiloni, già ministro per le telecomunicazioni nel passato governo, ha sottolineato l’importanza di «sburocratizzare il sistema. Anche la polizia postale ha infatti reso noto che l’identificazione obbligatoria non è uno strumento ritenuto più di tanto utile nella lotta al terrorismo».

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