Puglia: i cittadini “arrestano” l’inceneritore fuorilegge di Marcegaglia


Puglia: i cittadini “arrestano” l’inceneritore fuorilegge di Marcegaglia
di Redazione
A difesa dei più indifesi: i bambini. Giorno di festa come il primo maggio del 1947 a Portella della Ginestra. Stamani all’alba, in sordina, una rappresentanza di cittadine e cittadini della minuscola borgata di Tressanti in agro di Cerignola  – città natìa di Peppino Di Vittorio – ha marciato con donne e bambini alla volta del cantiere Eta in località Paglia (agro di Manfredonia). Nel giorno di San Michele Arcangelo è decollata la protesta pacifica e civile di una fetta rappresentativa della società civile (persone libere, indipendenti, autonome e slegate dai partiti) dell’antica Daunia. Attualmente (ore  9) è bloccata la strada pubblica di accesso al cantiere. Sul luogo sono prontamente intervenuti carabinieri e digos. Si attende la discesa in massa della Capitanata per arrestare definitivamente questo inceneritore (61,9 megawatt termici che brucerà rifiuti, produttori di diossine cancerogene) autorizzato illegittimamente dal governatore Vendola con l’input nel 2003 del collega Fitto e di Paolo Campo (allora sindaco di Manfredonia). Nel mirino anche tutti le altre fabbriche di morte concesse equamente dal centro sinistra e dal centro destra, calpestando però leggi e normative. La più grave violazione è la mancata partecipazione attiva della gente: Convenzione di Aarhus ratificata dallo Stato italiano con legge 108 dell’anno 2001. La Puglia vanta un enorme surplus di energia. La Marcegaglia apre il cantiere con denaro pubblico al fine di intascare profitti economici e certificazioni verdi ( licenza di inquinare). Agli autoctoni (come a Cutro in Calabria, o a Massafra oppure a Modugno) solo il danno sanitario ed ambientale. Su la testa una volta per tutte, difendiamo concretamente la vita (il futuro dei nostri figli) e la nostra terra che ci sostenta. L’inquinamento non conosce barriere e confini amministrativi. E’ un grave problema che riguarda a tutti se teniamo all’aria, all’acqua e al cibo.


Commenti