IGF: regolamentazione Internet deve nascere dal basso

All'Internet Governance Forum il delegato italiano ripropone il Codice Azuni.
[ZEUS News - www.zeusnews.com - 15-09-2010]
IGF 2010 Domenico Azuni Vilnius Brunetta
Domenico Azuni
Si è aperta a Vilnius, in Lituania, l'edizione 2010 dell'Internet Governance Forum, l'incontro annuale promosso dall'ONU cui partecipano tutti gli stakeholder, ossia coloro che rappresentano interessi internazionali sulla Rete.
I lavori proseguiranno fino a venerdì 17 settembre, e l'Italia è presente attraverso una delegazione inviata dal Ministero dell'Innovazione, guidata da Claudio Lenoci.
Punto centrale dell'intervento italiano è la proposta del Codice Azuni, avanzata nello scorso agosto dal ministro Brunetta per la creazione di un codice di regolamentazione creato a partire dalla consultazione di tutti i soggetti che ruotano attorno a Internet.
Il nome della proposta deriva da quello del giurista sardo Domenico Azuni che, come spiega il Ministero stesso, tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX fu incaricato da Napoleone "della stesura di un codice innovativo del diritto marittimo che permise di definire in modo sistematico tutte le leggi, gli usi, le abitudini e le decisioni consolidate in Europa".
Per realizzare l'obiettivo, Azuni utilizzò un approccio "dal basso verso l'alto", ossia fece scaturire il codice da regole condivise, comprendendo principi e pratiche già in uso, anziché calare dall'alto delle norme.
L'Italia vede una doppia analogia con il lavoro di Azuni: quella più "romantica" tra la navigazione sul mare e quella in Rete, e quella più concreta circa la necessità di partire, per definire una governance di Internet, dalle pratiche già attuate e riconosciute.
"È chiaro" - ha detto Lenoci nel suo intervento - "che nel perseguire questo obiettivo, abbiamo bisogno di una partecipazione a livello mondiale e di promuovere un reale scambio di idee e informazioni. Al fine di facilitare tale processo, abbiamo in programma di aprire presto una consultazione a livello globale attraverso la versione inglese del nostro sito web".
Occorre dire che l'IGF non dispone di un vero potere decisionale: per sua natura è un non-decision making forum, ossia non è abilitato a poter prendere decisioni vincolanti.
Per questo la proposta italiana, così come ogni altra, si qualifica più come una dichiarazione d'intenti che la vigilia di un cambiamento per la Rete causato da azioni concrete e risultati tangibili.

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