Corruzione, due arresti in Abruzzo Volevano costruire un inceneritore

Rifiuti
Ai domiciliari l'essessore alla Sanità Lanfranco Venturoni e un imprenditore nel campo dei rifiuti. Indagati tra gli altri due senatori del Pdl. Gli indagati, accusati anche di peculato e abuso d'ufficio, stavano cercando di realizzare un inceneritore
L'assessore alla Sanità della Regione Abruzzo Lanfranco Venturoni è stato arrestato con l'accusa di corruzione nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Pescara sullo smaltimento dei rifiuti. L’esponente del Pdl abruzzese ora è ai domiciliari e le accuse riguardano attività svolte in passato a Teramo e legate alla realizzazione di un inceneritore.
Un altro provvedimento di arresti domiciliari è stato preso per Rodolfo Di Zio, proprietario di una azienda, la Deco, che ha sede a Santa Teresa di Spoltore (Pescara) e si occupa di smaltimento di rifiuti. Nell'inchiesta sono coinvolte altre dieci persone, tutte indagate, tra le quali figurano anche i senatori del Popolo delle libertà Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano.
Le indagini sono durate circa due anni. Oltre alla corruzione agli indagati si contestano anche i reati di peculato e abuso d'ufficio. L'inchiesta è condotta da un pool di magistrati della procura di Pescara composto da due pm, Gennaro Varone e Annarita Mantini e dal procuratore capo Nicola Trifuoggi. Il gip che ha concesso le misure cautelari è Guido Campli. Secondo la procura, a dispetto del numero delle misure cautelari, si tratta senza ombra di dubbio della più grossa indagine mai fatta in materia sul territorio nazionale, la più importante di quelle condotte dalla procura di Pescara.
Gli indagati, infatti, secondo la procura, uniti da un unico disegno corruttivo, stavano cercando di realizzare un inceneritore in Abruzzo. Si tratta, inoltre, di parte dell'inchiesta dalla quale ha perso spunto, lo scorso 2 agosto, anche il procedimento che ha portato all'arresto di Ezio Stati padre dell'assessore regionale dimissionario all'Ambiente Daniela Stati.

Commenti