Acqua pubblica: gli Ecodem del Pd tentano di ammazzare il referendum


Acqua pubblica: gli Ecodem del Pd tentano di ammazzare il referendumCerto, 1.400.000 firme in favore del referendum contro la gestione privata dell’acqua è stata una batosta pure per loro, che il referendum non lo volevano. Ora però gli Ecodem prendono atto che la sensibilità sul tema è forte in Italia e che non si può far finta di non vedere quella montagna di firme.
Ecco, allora, che fanno buon viso a cattivo gioco e, pur apprezzando la partecipazione popolare, tornano a ribadire il no al referendum:
Il numero altissimo di firme raccolto dai referendum sull’acqua è una buona notizia, perché esprime una forte sensibilità verso il più fondamentale dei beni comuni, e Dio solo sa quanto ci sia bisogno di tornare a dare importanza ai beni comuni, dopo anni di ubriacatura neoliberista e privatista. Questo non cancella né i dubbi sull’uso di uno strumento , quello referendario, che ormai da quindici anni si rivela un boomerang per il mancato raggiungimento del quorum
Parola del presidente degli Ecodem, Fabrizio Vigni, che aggiunge:
Al tempo stesso bisogna riportare al centro dell’attenzione, insieme al tema della gestione del servizio idrico, l’obiettivo costruire fognature e depuratori dove ancora mancano, ammodernare gli acquedotti per ridurre le perdite d’acqua, contrastare gli sprechi di una risorsa ambientale preziosa e scarsa; e l’obiettivo di colpire la principale forma di mercificazione dell’acqua, che è il consumo smisurato di acqua minerale in bottiglia, diffondendo l’uso dell’acqua del rubinetto. Un obiettivo, quest’ultimo, attorno al quale abbiamo costruito la campagna “Ti voglio bere”, che continueremo a sviluppare anche nelle prossime settimane
Banchetti in vista nelle piazze italiane dopo le ferie estive. Ma se li incontrate leggete bene cosa propongono, non saranno tutti uguali.
Via | Ecodem

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