In Italia non ci sono solo cattive notizie quando si parla di agevolazioni per chi vuole passare dal consumo di combustibili fossili all’efficienza delle rinnovabili. Ermes Drigo, tra i promotori dell’iniziativa Portogruaro città solare, nell'intervista che segue ci parla di un modo efficace e semplicissimo da mettere in pratica per risparmiare energia e ricavarla da fonti rinnovabili: il “conto energia”.
di Andrea Bertaglio
Perché non sentiamo quasi mai parlare del “conto energia”?
Signor Drigo, vuole spiegarci innanzi tutto che cosa è il Conto energia?
È un incentivo per l’installazione di impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica. Il Gestore Servizi Energetici (GSE) paga, per 20 anni, circa 0,40 € per ogni kw prodotto da impianti fotovoltaici. È una delle più grandi rivoluzioni che possiamo fare. Ognuno di noi diventa un piccolo produttore di energia elettrica. Basta con le risorse energetiche in mano a poche persone. Anziché spendere una parte del nostro stipendio per comprare petrolio, possiamo pagare una moltitudine di artigiani locali e vivere meglio.
Chi ne può beneficiare?
Tutti: abitazioni, attività industriali, artigiani, alberghi ecc.
Come si può accedere a questi incentivi?
Presentando una serie di documenti che solitamente vengono fatti dalla ditta installatrice.
Si può essere certi di avere l'incentivo se si installa un impianto, in un Paese un po’ instabile come l’Italia, nel quale leggi e governi cambiano a velocità particolarmente elevate?
La certezza è data da un contratto sottoscritto oggi con validità di 20 anni dal produttore di energia (noi che abbiamo installato l'impianto) e il GSE. Se manca il GSE, probabilmente dovremmo preoccuparci non solo del conto energia ma della stessa esistenza dello Stato.
Quali effetti può avere sulla bolletta elettrica l’installazione di un impianto fotovoltaico?
Il GSE ti restituirà per 20 anni l'80% circa di quello che tu hai pagato nella tua bolletta elettrica. Per 20 anni siamo coperti da rialzi imprevisti del costo dell'energia.
"Troppo semplice, da non credere! Basterebbe un messaggio pubblicitario sul conto energia, ogni tanto nella nostra televisione, anziché tentare di convincerci, 1000 volte al giorno, di comperare l'ultima automobile impossibile"
Ha avuto successo a Portogruaro, anche Lei ha contribuito a far diventare la “città solare”?
Sì, abbiamo cominciato innanzitutto con l'efficienza energetica, grazie anche alle riduzioni fiscali del 55%, per poi continuare con la produzione di energia da fonti rinnovabili e, soprattutto oggi, con il fotovoltaico. Abbiamo cominciato nel 2004; oggi i privati sono molto più efficaci dello stesso Comune, e nel territorio sono sempre più i tetti che “illuminano”.
Non pensa che puntare sul fotovoltaico possa disincentivare le persone dall’investire, sia in termini di installazioni che di stili di vita, su quella che forse è la risorsa più importante, l’efficienza energetica?
Il piano approvato dal comune di Portogruaro nel 2004 ha come titolo “Piano di azione per l'efficienza energetica e l'uso delle rinnovabili in un centro urbano”. Prima l'efficienza energetica e poi l'uso delle rinnovabili, possibilmente senza combustione. Il conto energia ha accelerato l'installazione di impianti fotovoltaici, ma non perdiamo mai di vista l'efficienza. Vale sempre di più la regola che per riempire un secchio bucato pieno d'acqua che perde bisogna prima tappare i buchi.
Ebbene sì, ci sono modi per “tappare i buchi del secchio”. E ci sono cose positive anche nel fango dell’eurocrazia, delle leggi-bavaglio e dei conflitti di interessi. L’importante è parlarne, diffondendo il messaggio di iniziative che potrebbero portare molte persone a migliorare la loro vita, sia in termini di qualità che di conti a fine mese.
Per maggiori informazioni, visitate il sito www.contoenergia.it
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