L'Aquila, la Digos contro "le carriole" E gli abruzzesi beffano la polizia


L'AQUILA - Erano circa duecento persone, ma ad accoglierle all'ingresso della via principale hanno trovato gli uomini della Digos. Stamattina come già annunciato dai comitati cittadini, il 'popolo della carriole' è tornato nel centro storico dell'Aquila. E' arrivato nonostante il divieto della prefettura motivato dal silenzio elettorale.

Il sequestro della carriole da parte delle forze dell'ordine è stato immediato. Una è stata tolta perfino dalle mani di un bambino dieci anni, Andrea. In tutto, gli uomini della Digos ne hanno sequestrate un quindicina per metterle dentro i furgoni. Venti carriole sono state solo respinte, non ammesse, e sono restate fuori dal centro storico.

Era un'eventualità attesa e gli organizzatori hanno attuato una strategia diversiva. Sono entrati lo stesso al centro storico come normali cittadini, e una volta entrati hanno preso alcune carriole che avevano nascosto precentemente dentro un tendone a piazza Duomo.

Poi hanno formato un corteo sulla via principale che si è diretto verso piazza Nove Martiri. La Digos è rimasta a guardare, ma ha provveduto a identificare tutti i manifestanti. La piazza è invasa dalle macerie e il popolo della carriole si è messo al lavoro sotto la lente di decine di telecamere prima di riunirsi in assemblea. Anche questa, vietata.

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