Il favore milionario a Paolo Berlusconi


Paolo Berlusconi ha ottenuto quello che desiderava dalla “cricca” che governava la Protezione Civile. Non solo quando chiedeva la nomina di un architetto amico ma anche quando premeva per l’autorizzazione di un apparecchio che schiude un mercato che vale milioni di euro. Stiamo parlando del Tutor, l’odioso sistema di rilevazione della velocità automobilistica, che costa molti soldi agli automobilisti indisciplinati ma salva molte vite. Finora l’unico sistema esistente è il Sicve della Autostrade Spa dei Benetton, installato su 1.500 chilometri di autostrade. Restano fuori 500 chilometri di rete più il grande mercato delle statali, provinciali e superstrade dove oggi regna incontrastato l’Autovelox. Le società che producono e offrono questi apparecchi in affitto ai comuni e agli altri enti pubblici guadagnano milioni di euro fatturando una percentuale delle multe.

Per entrare in questo mercato bisogna prima disporre della preziosa omologa dello Stato. L’operatore che si presenta per primo a proporre il suo dispositivo omologato è in pole position per guadagnare milioni mentre gli altri dovranno accontentarsi dei resti. Uno dei passaggi fondamentali per l’approvazione è il via libera del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, presieduto proprio da Angelo Balducci. Il braccio destro di Guido Bertolaso nella gestione dei grandi eventi, per i quali è stato arrestato dal gip di Firenze, anche grazie alla stima di Bertolaso era stato nominato a presiedere il massimo organo tecnico del ministero. E ovviamente quando nell’autunno del 2008 lo chiama Paolo Berlusconi per un affare che gli interessa, quello del “Celeritas”, come si chiama questo sistema di rilevazione della velocità, si mette a disposizione.

La questione è riportata ai pm di Firenze dal Ros dei Carabinieri in un’informativa dell’ottobre 2009: “Il primo pomeriggio del 30 ottobre, Paolo Berlusconi chiede ad Angelo Balducci di interessarsi presso la quinta Sezione del Consiglio Superiore dove deve essere esaminata la proposta di un dispositivo Tutor presentato dall’impresa Engine Srl con sede a Viterbo e amministrata da Dionisi Angelo nato a Vetralla nel 1975″.

Ecco quello che dice Paolo Berlusconi a Balducci: “Senti, oggi dal Ministero dei Trasporti un certo ingegner Mazziotta fa il relatore al Consiglio Superiore, alla quinta sezione di una proposta per un dispositivo tipo Tutor presentato dalla società Engine. Ecco, è possibile guardarlo, diciamo, non rinviarlo”

Balducci assicura il suo interessamento: “Sì adesso io chiamo e vedo come sta la cosa e ti richiamo subito”. Paolo Berlusconi è raggiante: “Perfetto! Grazie molte…ciao, grazie”.

Paolo Berlusconi richiama altre tre volte ma risponde l’autista di Balducci perché il suo capo è impegnato alla Protezione civile. A quel punto Berlusconi jr pensa bene di rivolgersi a un altro presunto corrotto che poi sarà arrestato dal Gip di Firenze. Continua il Ros: “Alle 20 e 31 Paolo Berlusconi richiama l’ingegnere Fabio De Santis (soggetto attuatore dei cantieri del G8 nei quali lavorava un architetto raccomandato da Paolo Berlusconi, Giovanni Facchini, ndr) e premettendo che non riesce a mettersi in contatto con Angelo Balducci, gli chiede di interessarsi: “Senti ti pregherei di incaricarti di questa cosa…io ci tengo…ma con Angelo non riesco a mettermi in contatto ed avere una risposta…fra una settimana va in quinta Commissione l’esame di alcune omologazioni, ne ho parlato con lui….ma mi ha detto che avrebbe cercato di farla discuetere, girarla fuori dal mazzo e discutere la settimana scorsa – ma poi appunto non mi ha detto nulla – l’omologazione di questa società che si chiama Engine se puoi prendere nota”.

Ma a Paolo Berlusconi non basta. Visto che c’è, ricorda anche a De Santis l’incarico dell’amico architetto: “Allora lì ti chiedevo di sottolineare ad Angelo che Giovanni non ha avuto ancora nessun incarico per quanto riguarda quel lavoro che sta già facendo”. E De Santis pronto: “Guarda questo lo curo personalmente ma considera come se ce l’avesse già in tasca”. La solita efficienza della banda Balducci. Scarsi nella consegna dei lavori ma precisi come svizzeri quando si parla di raccomandazioni.

Ecco come continua la ricostruzione del Ros: “Nel primo pomeriggio del giorno successivo l’ing. De Santis informa Paolo Berlusconi che ha avuto assicurazione dal presidente Balducci, che entrambe le questioni (quella riguardante la Engine e quella riferita all’arch. Giovanni Facchini sono assolutamente sotto controllo”: ‘Ciao Paolo…allora ti volevo rassicurare che ho parlato con il Presidente e mi ha detto che quando vi siete sentiti quel giorno alle due…lui non ha fatto in tempo…perchè la riunione era già iniziata ha preso sotto tutela tutto e quindi mi ha detto di dirti…stai tranquillo perché ce l’ha lui sotto controllo tutto quanto…per la questione Giovanni ti avevo già rassicurato…quindi veramente tutto a posto’.

Paolo Berlusconi non molla l’osso. Il 18 novembre spedisce un sms a De Santis: “Caro Fabio ti ricordo la V commissione…per omol…Mi fai sapere…? Grazie e scusa… Paolo”. De Santis risponde a stretto giro: “Tutto a posto domattina ti faccio sapere immediatamente”. Mai come in questo caso il tempo è denaro e il Ros annota: “Paolo Berlusconi richiama ancora per dire che vi è la necessità di far esaminare dalla commissione la richiesta della societa Engine”. Passano tre settimane e la questione torna di grande attualità. Ancora il Ros: “Il 12 dicembre De Santis informa Paolo Berlusconi che la commissione si riunirà entro pochi giorni e che la situazione è seguita: ‘Senti volevo avvertirti che la prossima settimana ci sono sedute e che è tutto sotto controllo’. E Paolo Berlusconi risponde: ‘Se mi fa la cortesia, è una piccola cosa ma urgente’”.

Da quel momento segue tutto De Santis. Il grande giorno arriva il 18 dicembre: “Paolo Berlusconi ricontatta De Santis: ‘Ho saputo adesso dai miei informatori che oggi ci dovrebbe essere un altro consiglio in cui esaminano quelle omologhe’. La risposta di De Santis, sebbene sempre tranquillizzante, è ancora interlocutoria ‘Comunque tu stai tranquillo perché…stai tranquillo…stai tranquillo che ti aggiorno’”.

I Carabinieri non hanno seguito fino alla fine la storia. Lo ha fatto il Fatto Quotidiano scoprendo che, ovviamente, il sistema di controllo della velocità che tanto interessava a Paolo Berlusconi è stato approvato. Nel decreto del ministero delle Infrastrutture del 12 marzo del 2009 si legge che “l’approvazione del dispositivo Celeritas della Engine Srl ha validità ventennale”. Un decreto che schiude per 20 anni alla società degli amici di Berlusconi jr un grande business che può valere milioni di euro. E che non sarebbe stato ottenuto se il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici diretto da Angelo Balducci non avesse dato il suo via libera. Il direttore generale che firma il decreto, infatti, premette che lo fa “visto il parere reso nell’adunanza del 18 dicembre 2008, trasmesso a questo Ufficio in data 19 febbraio 2009″.

Proprio la riunione di cui parlano De Santis e Berlusconi jr al telefono. Il decreto era stato seguito fino alla sua venuta alla luce con amorevole attenzione da parte di Paolo Berlusconi. Lo racconta sempre il Ros: “Nel pomeriggio del 27 gennaio gennaio 2009, Paolo Berlusconi chiede che venga risolto un problema procedurale sempre riferito alla omologazione del tutor: ‘Bene innanzitutto complimenti…congratulazioni… (per la nomina a Provveditore della Toscana ndr) bene bene bene sono contento che sei contento…senti una piccola questione sempre relativa a quel discorso dell’omologa che mi hanno detto è stata…diciamo…deliberata…adesso c’è questo problema…era non hanno raccolto la firma di un facente parte della Commissione che l’aveva approvata…diciamo nella volta precedente…adesso siccome mancava un documento glielo hanno chiesto e glielo mandano e però loro dicono ‘bé adesso prima del prossimo consiglio passa un mese’”.

De Santis ovviamente risponde di non preoccuparsi: “No, no…io l’ho intercettata per cui stai tranquillo che non è così…già ci siamo mossi in questo senso per cui stai tranquillo…è sbloccata assolutamente’”. E infatti il decreto arriva. Peccato che qualcun altro intercettava lui.

da “Il Fatto Quotidiano”

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