LE PAROLE PER DIRLO


di Carlo Anibaldi

Tornando verso casa, dopo la manifestazione per chiedere finalmente verità sulla strage di via D’Amelio, riflettevo su questo momento storico e mi son subito detto che non è il tempo dell’analisi, ma dell’azione, della protesta quotidiana, megafoni, striscioni e slogan fino allo sfiancamento dei muri di gomma. Dopo un po’, quando il cuore batteva meno forte, quando ho visto solo qualche trafiletto su alcuni giornali della sera, quando ho visto centinaia, anzi migliaia di giovani che non sembravano reduci da nessuna manifestazione in piazza, affollare le birrerie del centro, mi sono sforzato di essere più distaccato e mi son detto che chi corre a testa bassa sovente centra
un palo o il muro. Dunque un ulteriore momento di analisi pare necessario.

Mi chiedo: ma che razza di lotta politica è quella di contare su un ictus dell’avversario? Magari sperando che un giorno qualcuno scodelli loro una bellona di troppo? Di quelle capaci di trasformare il lettone del piacere in una camera ardente? Questa sembra essere la strategia dei generali del Partito Democratico, ma è patetica.
Io credo che invece di fantasticare circa ‘aiutini’ dal Creatore, sia necessario guardare in basso, fra i nostri compagni di semaforo, di lavoro, di scuola e di vita. Dopo una ventina d’anni di ‘lotta di classe’ e battaglie civili e sindacali che quasi hanno fatto scuola in Europa, si fa per dire, ma così molti vissero quegli anni, la maggioranza silenziosa s’è messa il cappello e ha proclamato che è tutto sbagliato! La realtà e la verità, abbracciata da milioni di concittadini in sintesi è la seguente:

i ricchi sfondati sono dei piacioni che ci hanno saputo fare e dunque sono i modelli da seguire.
il Paese è stato depredato dai sindacati, dagli operai e dagli impiegati pubblici, compresi gli insegnanti.
le tasse impediscono alla gente di arricchire in allegria.
l’onestà è roba da Oratorio, la vita è una lotta quotidiana
meglio essere cattolici che altro, poichè nulla ci sia precluso in questo mondo, il Paradiso può attendere!
Cristo è morto in Croce per noialtri, non per quelli là
col mafioso mi posso accordare e magari fare affari, col ‘comunista’ no
chi si fa i fatti suoi campa cent’anni
tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino
meglio un uovo oggi che una gallina domani
chi si loda s’imbroda
a lavare gli asini si spreca l’acqua e il sapone
scarpe grosse, cervello fino
chi non ha buona testa ha buone gambe
il mattino ha l’oro in bocca
il frutto cade sempre vicino all’albero
chi la fa, l’aspetti
chi va piano va sano e lontano
la gallina che canta ha fatto l’uovo
l’occhio del padrone ingrassa il maiale
se sei chiodo statti, se sei martello batti
non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca
l’erba del vicino è sempre più verde
sopra la panca la capra campa
sotto la panca la capra crepa
Ecco dove sono i veri nemici di questo Paese: dentro questa maggioranza silenziosa che è lo zoccolo duro d’Italia, cui è stata data voce e bandiera, facendone una maggioranza rumorosa. Sono sempre stati sulle porte delle loro botteghe, a braccia incrociate, sornioni, e negli angoli bui della società a coltivare con cura i loro orticelli, ed è per questo che sono spesso divenuti i nostri ‘capi’ o i loro servi. Ma di tanto in tanto, nella storia di questo Paese, un affabulatore, furbo e con davvero pochi scrupoli, senza passato e senza futuro, ha armato questo esercito di parassiti, queste schiere di senza dio dentro e senza dignità fuori, servi di qualsiasi padrone. Ecco, ce li avete ora alla destra, sul semaforo rosso, certi di darvi la polvere appena scatta il verde, o alla vostra sinistra a negarvi una fattura o davanti a voi a guardarvi attraverso perchè siete nulla ai loro occhi. Sono talmente meschini che del loro pensiero gli mancano sempre, ovvio, le parole per dirlo, ma poi viene un istrione capopopolo che gliele mette finalmente in bocca, e allora escono dall’ombra, gonfiano il petto e si fanno popolo, si fanno maggioranza, si fanno consenso, si fanno le leggi che gli somigliano e finalmente perseguono i loro nemici di sempre: gli uomini intelligenti, cui non servono proverbi per sapere la strada; gli uomini onesti, cui non serve la furbuzia; gli uomini buoni, cui non serve un prete; gli uomini generosi, cui non serve la ricchezza; gli uomini con un cuore, cui la sera non serve una escort. Certo che siamo minoranza, lo siamo sempre stati in questa Italia, ma abbiamo fatto noi la Storia, abbiamo fatto noi Grande questo Paese, provenendo da diversi orientamenti politici. Non importa quanto tempo ci vuole, lasciamoli grufolare, questo è il miserabile loro tempo, ma c’è la scadenza sotto il tappo e non lo sanno, ricordiamocelo quando ci sale la rabbia nel vederli inutilmente trionfanti, stupidamente contenti di finalmente non dover far nulla per la crescita civile di questo Paese, tenacemente convinti che ai loro figli non servirà mai nulla in quanto ‘blindati’, sicuramente ben raccomandati!

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